Discontinuità territoriale
1 Maggio 2009
Manifesto Sardo
Siamo sinceramente dispiaciuti per Emma Marcegaglia. La vediamo seria e un po’ rabbuiata. Prima le contestazioni ai termovalorizzatori, della quale è produttrice, poi le dicono che Obama non andrà nella nave alla fonda, e si mette a preparagli la suite nel suo mega-albergo maddalenino. Ora Berlusconi dice: tutti in Abruzzo. Emma, tira fuori la donna progressista che hai dentro, trasforma il tuo albergo a cinque stelle in un Ostello della Gioventù. E in ogni letto, come cioccolatino omaggio, mettici dei Boeri.
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Nonostante il raggelante cinismo di Berlusconi sulle disgrazie abruzzesi, la melassa buonista, bipartisan, è pronta e servita: maggioranza e opposizione plaudono alla scelta di fare il G8 a l’Aquila. I sondaggi danno il governo Berlusconi al 73%: praticamente i suoi voti più quelli del Partito Democratico. E che nessuno cominci a dire che questa è una cinica campagna elettorale per le Europee.
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Le elezioni europee non saranno fondamentali, ma certo sono molto importanti. Speriamo che la sinistra possa superare il 4% e sia perciò rappresentata. Il pianeta è attraversato da una crisi globale, e la presenza anche istituzionale ed europea è importante. Dispiaciuti per la mancata unità, c’è pure qualche aspetto positivo: a sinistra sarà possibile scegliere fra due opzioni, quella di “Sinistra e Libertà” (SD, vendoliani, Verdi, Socialisti Italiani) e quella di Rifondazione-Comunisti Italiani (PRC, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 di Salvi, Unione Consumatori).
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Non sarà la più importante delle questioni, ma che fine farà con il G8 in Abruzzo l’idea delle esposizioni archeologiche dei Bronzi di Riace e delle altre eventuali statue? Potremo spedire, giusto per essere nel palcoscenico mediatico, qualche statua nuragica di Monti Prama (tanto sono già a pezzi), magari accostandola al grande guerriero di Capestrano, che potrebbe diventare il logo archeologico del G8 abruzzese.
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Dopo la mirabolante apertura della sezione leghista a Trinità d’Agultu la Lega si appresta a scendere verso l’Oristanese. Fortunatamente in quei territori troviamo il sardista Trincas che potrà offrire alle nascenti sedi dell’inesistente Alberto da Giussano qualche gagliardetto dei Quattro Mori, magari specificando che vengono dall’Abissinia.
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Il ministro La Russa dovrebbe dimettersi. Lo diciamo senza credere che succeda, e forse anche questo è l’errore. Che un ministro dall’evidente tradizione e tratto fascista (usando il suo amico Lombroso, potremo dire anche il ‘soma’) arrivi a dire nella nostra repubblica antifascista che i partigiani non furono portatori di libertà è un segno che fa impressione: non per le dichiarazioni, che non ci stupiscono, ma perché manca la percezione diffusa che dovrebbe dimettersi.
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Quest’anno Marco Tedde, sindaco di Alghero (l’hanno scorso gli dedicammo volentieri un ‘bello ciao’) ha fatto suonare ‘Bella Ciao’ alla Banda Dalerci, che ha persino eseguito Fischia il Vento. Un bel 25 aprile, folto, rosso. Qualcuno sostiene che Tedde ci avrebbe preso in giro: nella lapide i caduti della RSI. Il sindaco umiliato dal PDL non prende in giro noi, ma chi gli ha costruito la libertà di fare cretinate. Prima o poi la lapide verrà tolta. Intanto è stato lui a cambiare dopo la risposta del 2008 e la sua brutta figura.
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‘Lasciamo perdere i giochi di parole. Anche perché non si capiscono. Lo sappiamo da tempo che il 25 aprile è una festa di liberazione e di libertà, sta scritto in tutti i libri di storia. Perciò fare una distinzione tra i due termini o non significa niente o significa voler toccare, modificare, offuscare qualcosa che è già acquisito storicamente.’ Pietro Ingrao su La Repubblica del 26 aprile.
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Pare che Silvio Berlusconi, (lo ha rivelato con la complicità di chi vuol mostrare che sa i segreti del suo padrone, l’avv. Ghedini) voglia diventare un imprenditore agricolo. Basta con le cubature a Costa Turchese, peraltro sempre più ridotte (gliel’aveva detto Nizzi che del sindaco di Giovannelli non c’era troppo da fidarsi). Berlusconi ha sempre amato l’ambiente ed è sempre stato favorevole agli OGM. Ci sarà da fidarsi della bontà dei suoi prodotti?
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Non vorremmo essere nei panni del sindaco Comiti. Prima si è fidato di Soru, sia per il Parco Nazionale dell’Arcipelago che per il G8, poi di Bertolaso. La base nucleare americana non c’è più, e neppure le analisi sulla radioattività. Si parla di risanamento e si preparano depositi di scorie industriali e militari per le gallerie di S. Stefano. Comiti vorrebbe andare a Olbia, e di lì fare un salto a Sassari. Ma non c’è neppure la quattro corsie.
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Una buona notizia: Emanuele Filiberto di Savoia si candida alle Europee. Dice di voler dare continuità ai valori della famiglia (reale) ma non intende dare alla sua iniziativa un significato monarchico. Piuttosto intende difendere l’identità cristiana dell’Europa, tra le altre cose andrà in discoteca e ballando sotto le stelle chiederà i voti per essere eletto. Del resto lui parla cinque lingue e perciò potrà dialogare più speditamente con gli altri capi di Stato.
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E’ recente l’inizio alla RAI di Academy, gara di giovani talenti che ripete, in forme diverse ma assai simili, Amici di Maria De Filippi. Il messaggio è: formazione e selezione operano nella più dura competizione, con gare continue, feroci eliminazioni, corpi e visi distrutti. Così il liberismo, così la crescita giovanile. Chi educa, con la potenza di Raiset, i giovani a formare in questo modo le proprie competenze artistiche, si sta macchiando di gravissime responsabilità.
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Cirino Pomicino non ce l’ha fatta, lo hanno superato le veline. Insomma, dice il Premier, si parla tanto di candidare le donne poi, quando viene fatta questa scelta, ci si lamenta. Il Ministro Rotondi è molto deluso perché sono sempre le sue proposte a non essere accolte. E questa discriminazione non potrà durare in eterno. Intanto Cirino Pomicino diventa sospettoso e pensa che sia stato il suo amico Mastella a giocargli questo tiro mancino.