È ufficiale: il mercato soffoca la democrazia
28 Maggio 2018[Ottavio Olita]
L’analisi di Massimo Villone sulla contrapposizione di Sergio Mattarella alla proposta di Savona ministro dell’economia fatta da Cinquestelle e Lega ha preceduto l’illustrazione delle motivazioni di quella scelta fatta dal Presidente della Repubblica. Motivazioni che devono preoccupare fortemente. Non per la rivendicazione delle prerogative costituzionali del Capo dello Stato in materia di valutazioni dei singoli ministri – assolutamente legittima – quanto per la spiegazione data sul rifiuto al nome di Paolo Savona.
Mattarella ha in pratica ufficializzato il fatto che la nostra democrazia è a sovranità limitata perché innanzi tutto deve fare i conti con lo spread, con le borse, con un’Europa che decide sulla base delle scelte delle banche e non per quelle fatte dai cittadini. Se gli elettori si adeguano, bene, altrimenti vincono le agenzie di rating, le borse, il mercato cosiddetto ‘libero’. E prima ancora di valutare i provvedimenti che i nuovi governanti vorranno prendere.
La riaffermazione, in pratica, delle scelte economiche e di riorganizzazione del welfare fatte dai precedenti governi tecnici, di centrodestra e di centrosinistra che si sono tutti adeguati
Villone lo aveva previsto, ma sentirselo dire in televisione, a chiare lettere, dal presidente della Repubblica ha avuto un effetto devastante. Cosa rispondere? Certo non la follia di suggerire la procedura di ‘impeachment’ o di stato d’accusa, ma sicuramente la necessità di rilanciare un’approfondita iniziativa politica contro la deriva autoritaria che il capitalismo, completamente incontrollato, ha preso.
Una sinistra moderna deve per forza accettare questo stato di cose, o si deve battere per cambiarlo? E quando cominceremo ad elaborare una strategia, una programmazione economica che rimetta al centro i bisogni dei cittadini e non gli interessi bancari? Si può tollerare che questo illimitato potere delle finanze, dopo aver distrutto il sistema produttivo delle varie e specifiche realtà affossi definitivamente anche la democrazia?
Mattarella è rimasto schiacciato da questo meccanismo, e forse non si poteva pretendere che lo facesse lui. Ma dietro di lui si sono nascoste le responsabilità di chi ha completamente abbandonato il proprio, storico, elettorato.
Un secolo fa cominciò la battaglia fascista contro le ‘plutocrazie’; oggi nel mirino ci sono, dichiara Salvini, Francia e Germania.
Ogni forma di demagogia va combattuta con credibili alternative politiche. Nel 1922 non furono in grado di proporle le forze politiche che si contrapponevano a Mussolini il quale ebbe la strada spianata grazie alla complicità di Vittorio Emanuele Terzo e Facta. Oggi cosa aspetta la sinistra per rilanciare un’azione politica unitaria che parli di lavoro, tutela dei diritti, nuovo rapporto con l’Europa prima che sia troppo tardi?