#ElezioniEuropee: una firma contro la corruzione
1 Maggio 2014Michela Angius
L’Associazione Libera e il Gruppo Abele, in collaborazione con Avviso Pubblico, Mafia Nein Danke, Libera France, Anticor e Coordination Eau Île-de-France, hanno dato vita alla campagna “Riparte il futuro” contro la corruzione e per la trasparenza delle candidature alle prossime elezioni europee e amministrative.
In una sola settimana, sono state raccolte più di 80mila firme, oltre 10mila al giorno. I candidati alle prossime elezioni, intenzionati ad aderire all’iniziativa, dovranno pubblicare online il curriculum vitae, la condizione reddituale e patrimoniale, l’eventuale presenza di conflitti di interesse e la propria situazione giudiziaria.
Si dovranno impegnare, qualora eletti, a rispettare alcuni punti specifici. Ad esempio, i candidati al Parlamento europeo, nei primi 150 giorni della nuova legislatura, dovranno formare un inter-gruppo contro la corruzione e la criminalità organizzata con l’obiettivo di: 1) ricostituire la Commissione speciale sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro (CRIM) che avrà il compito di verificare il recepimento della direttiva sulla confisca e riuso dei beni alla criminalità organizzata proponendo l’estensione ai corrotti 2) promuovere una direttiva per la tutela di chi denuncia episodi di illegalità 3) istituire il 21 marzo come “Giornata europea della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
Si può firmare la petizione sui siti internet www.riparteilfuturo.it e www.restartingthefuture.eu, che si occuperanno anche di raccogliere le informazioni su tutti i candidati, diventando un vero e proprio database consultabile dagli elettori.
Già a febbraio la Commissione europea aveva sostenuto che il costo della corruzione, fenomeno trasversale ai diversi Paesi UE, è di circa 120 miliardi di euro l’anno. La criminalità organizzata costerebbe invece all’Europa un abbassamento del PIL del 4-5% e nel 2013 sono state ben 3.600 le organizzazioni criminali internazionali attive nell’UE.
Sono abbastanza chiari anche i dati sulla percezione e esperienze dirette di corruzione da parte dei cittadini europei. Il 76% dei rispondenti all’indagine dell’Eurobarometro 2013 pensa che la corruzione sia un fenomeno diffuso nel proprio Paese. I risultati più sconcertanti si registrano in Grecia (99%), Italia (97%), Lituania, Spagna e Repubblica Ceca (95%).
Non sorprenderà sapere che il 73% degli europei considera la corruzione il mezzo più immediato per ottenere alcuni servizi nel proprio Paese. Grecia (93%), Cipro (92%), Slovenia e Croazia (89%) sono i Paesi che ottengono i punteggi più elevati.
Più della metà degli intervistati (67%) ritiene che la politica e la finanza del proprio Paese non siano sufficientemente trasparenti.
Proprio per questo motivo, l’iniziativa “Riparte il futuro” è una buona occasione sia per i candidati che per i cittadini. Ai candidati che siederanno al Parlamento europeo viene chiesto di dimostrare un concreto e reale impegno contro la corruzione e la criminalità organizzata in Europa. Ai cittadini viene data la possibilità di scegliere in modo trasparente e chiaro i propri rappresentanti.
Per partecipare è sufficiente una firma e la volontà di promuovere il cambiamento. Non perdiamo questa opportunità.