Festa
16 Ottobre 2009Laura Stochino
Nella sua storia il partito della Rifondazione Comunista ha subito otto scissioni, l’ultima delle quali è nata dal paradosso di voler unire la Sinistra. Questa coazione a ripetere è sembrata a tutti quasi inarrestabile, anche perché spesso ha mascherato trasformismi istituzionali. Per la prima volta alle ultime elezioni Europee si è tentato seriamente di invertire questa rota e di mettere in campo strategie che puntassero alla ricomposizione. In questo senso la Lista Comunista e Anticapitalista è stata sin dal suo esordio un tentativo che andava oltre la contingente alleanza elettorale e puntava al riavvicinamento delle forze organizzate comuniste e anticapitaliste. Oggi questo percorso è ancora più valido perché inserito all’interno del progetto della Federazione della Sinistra d’Alternativa. La Federazione è nata a fine luglio e inizia a raccogliere le prime adesioni. Il simbolo è quello dei lavoratori con il significato che esso racchiude e potrebbe racchiudere. A questo scopo i Circoli cagliaritani del PRC (Gramsci e Togliatti) e del Pdci (sezione Togliatti) hanno negli ultimi mesi lavorato per mettere in piedi la Festa Comunista per l’Unità che si è tenuta a Cagliari dal 30 Settembre al 3 Ottobre. Il Comitato ha scelto di mettere il termine “per l’unità” alla fine perché la finalità che ha guidato il programma politico della Festa non è stata solamente quella dell’unità dei comunisti ma anche dell’unità delle realtà e dei singoli che guardano ai nostri partiti con timida fiducia in attesa di una svolta. A questo scopo nei dibattiti che si sono succeduti durante la festa il denominatore comune non è stato tanto quello di avere un confronto tra realtà politiche ormai consolidate e riconosciute come i nostri partiti e i sindacati, quanto piuttosto ampliare il dibattito all’associazionismo culturale e politico che spesso in questi anni ha riempito lo spazio vuoto lasciato dalle continue divisioni. L’Associazione di Amicizia Sardegna Palestina, Italia-Cuba e l’UAAR per citare le più coinvolte si sono rese protagoniste di importanti assemblee e momenti di approfondimento aiutandoci a dimostrare che solo in questa direzione si può costruire la vera condivisione politica. La macchina messa in piedi dai nostri partiti per la Festa è la dimostrazione che di organizzazioni c’è bisogno, che non è nell’improvvisazione che si crea la politica e si ottengono i risultati, la credibilità e la forza di un’idea politica passa dal lavoro delle compagne e dei compagni che con questa Festa volevano mandare un messaggio di apertura e partecipazione. Per questo motivo abbiamo scelto di non presentare questo progetto di riavvicinamento con l’ennesimo documento ben scritto ma attraverso l’azione concreta di compagne e compagni, molti dei quali giovanissimi, che attraverso la propria militanza hanno messo in piedi uno spazio per parlare e discutere insieme delle lotte che condividiamo: lavoro, pace, laicità, istruzione. Le centinaia di cittadini che nei giorni della festa hanno visitato e preso parte ai dibattiti sono la presenza da cui ripartire per dire che ci siamo e che attraverso l’unità d’azione lanciamo il nostro progetto federativo.