Fluorsid, gravissimo pericolo di disastro ambientale

1 Giugno 2017
Stefano Deliperi

Passano i giorni e dalle notizie relative alle indagini sulle attività degli impianti industriali Fluorsid s.p.a. emergono sempre più vasti ii contorni inquietanti del gravissimo inquinamento ambientale nell’area industriale di Cagliari – Macchiareddu, nella zona umida di Santa Gilla, nelle campagne del Cagliaritano.

Pur muniti delle più importanti certificazioni di qualità e sostenibilità ambientale, gli impianti della Fluorsid s.p.a., leader mondiale della produzione “di fluoroderivati inorganici per l’industria dell’alluminio con “100.000 tonnellate all’anno di fluoruro di alluminio e criolite sintetica, materie prime principalmente destinate alla produzione di alluminio primario”, appaiono sempre più il centro di un vero e proprio disastro ambientale.

Il 16 maggio 2017 su disposizione della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha posto sotto sequestro preventivo aree degli impianti industriali Fluorsid s.p.a. nella zona industriale di Cagliari – Macchiareddu e ha proceduto all’arresto di sette dirigenti, collaboratori e appaltatori dell’industria chimica.

Le ipotesi di reato sono gravissime.   Sarebbe stata inquinata anche la zona umida d’importanza internazionale di Santa Gilla.

Purtroppo, sembra sia solo l’inizio.

Secondo quanto pubblicato sul sito web istituzionale Sardegna Corpo Forestale, nel dispositivo del decreto G.I.P. n. 2081/2016 del 9 maggio 2017 contenente provvedimenti restrittivi della libertà personale e di sequestro preventivo, testualmente contesta:

1) Una grave contaminazione dell’aria, per effetto della dispersione delle polveri nocive, altamente concentrate, provenienti dallo stabilimento Fluorsid dal cantiere di Terrasili. 

2) Una grave contaminazione dei suolo, ascrivibile anzitutto alla diffusione delle polveri, e dimostrata dalle analisi dei campioni di suolo e di vegetali (di specie pabulari), prelevati da aree prossime allo stabilimento (…); 

3) Contaminazione delle falde acquifere di metalli pesanti e composti inorganici, (…) (solfati, fluoruri e allumina idrata). 

4) Contaminazione da fluoro degli allevamenti a Macchiareddu. In particolare, è acclarato che alcuni capi ovini allevati a Macchiareddu in zone raggiunte dalle polveri emesse da Fluorsid e interessata da illeciti sversamenti di rifiuti analoghi a quelli di cui si è fin qui parlato, avevano contratto la Fluorosi, una grave malattia (…). 

5) (NdR: le persone abitanti le zone periferiche dell’abitato di Assemini) (…) lamentavano che, specie quando spirava il vento, le polveri si infilavano in casa anche attraverso gli infissi, creando dappertutto una densa patina biancastra; tutti avevano lamentato bruciori agli occhi ed alle vie respiratorie, avevano riferito dell’odore acre e acido delle polveri. Alcuni avevano notato effetti nocivi sui figli minori, e altri li avevano paventati, (…). 

6) L’interramento e sversamento di rifiuti pericolosi quali: Fluorsilicati, fanghi acidi, amianto, olii, rifiuti di varia natura, nonché la lavorazione all’aperto di sostanze velenose all’ingestione come la criolite, lo sversamento di cloruro, hanno certamente determinato una contaminazione delle matrici ambientali in misura che va ancora esattamente quantificata, ma che è in atto ed è grave come è dimostrato dalle patologie su descritte e dalla pressoché totale scomparsa della vegetazione nelle aree adibite a discarica. 

7) Da ultimo va ricordato che lo sversamento di fanghi acidi nella laguna di Santa Gilla è un fatto che si è accertato reiterato e non occasionale (…)”.

Alcune delle persone arrestate hanno iniziato a collaborare con la magistratura e la polizia giudiziaria, così sono giunte le prime ammissioni e la scoperta di ulteriori discariche abusive di rifiuti industriali, in seguito sottoposte a sequestro penale.

Dopo alcuni giorni di silenzio, forse dovuto alla presenza della Regione autonoma della Sardegna nella compagine azionaria della Fluorsid in tempi recenti, la Giunta Pigliaru ha dato impulso a un piano straordinario di controlli ambientali, fra cui prelievi e analisi da parte dell’A.R.P.A.S. nelle falde della zona umida di Santa Gilla.

Insomma, si cerca di recuperare il tempo e i controlli ambientali non svolti in precedenza.

Sì, è vero, gli impianti Fluorsid ricadono in un S.I.N. (sito di interesse nazionale per le bonifiche ambientali) e sono stati autorizzati con A.I.A. nazionale e i controlli – basati su autocertificazioni – sono di competenza I.S.P.R.A., ma è semplicemente folle che una Regione non abbia il polso ambientale e della salute del proprio territorio.

Lascia davvero senza parole quanto ha espresso in proposito l’Assessore della difesa dell’ambiente della Regione autonoma della Sardegna Donatella Emma Ignazia Spano: “la tutela della salute e dell’ambiente per noi sono una priorità assoluta … lo abbiamo dimostrato intervenendo con forza e determinazione sulle bonifiche: la pesante eredità dei siti inquinati in Sardegna, dopo decenni di attesa, è stata finalmente affrontata“.  Infatti, oggi le bonifiche ambientali a Portoscuso, a Porto Torres, a Ottana, a Macchiareddu, a Sarroch sono infatti una realtà, l’inquinamento di origine industriale è un ricordo ormai consegnato al libro del passato….

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha da subito provveduto a inviare (18 maggio 2017) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari una specifica segnalazione concernente l’opportunità di aprire una procedura per l’accertamento della responsabilità della Fluorsid s.p.a. in relazione ai fatti di gravissimo inquinamento ambientale.

Infatti, il decreto legislativo n. 231/2001 e s.m.i. introduce nel nostro Ordinamento ipotesi di responsabilità amministrativa delle società e degli enti, qualora si tratti di reati compiuti nell’interesse o a vantaggio della società/ente (art. 5), in particolare in relazione alla commissione di reati ambientali (art. 25 undecies). Inoltre, “la competenza a conoscere gli illeciti amministrativi dell’ente appartiene al giudice penale competente per i reati dai quali gli stessi dipendono” (art. 36) e “il procedimento per l’illecito amministrativo dell’ente è riunito al procedimento penale instaurato nei confronti dell’autore del reato da cui l’illecito dipende” (art. 38, comma 1°).

Nel caso di apertura della procedura relativa alla società titolare degli impianti industriali (Fluorsid s.p.a.), essa sarebbe riunita al procedimento penale già aperto presso il Tribunale di Cagliari.

La nostra fiducia va alla magistratura e alla polizia giudiziaria, che con professionalità e competenza stanno accertando fatti che avrebbero dovuto esser oggetto di puntuali controlli ambientali da parte delle amministrazioni pubbliche competenti. Al momento proceduralmente opportuno chiederemo di intervenire quale parte civile nel relativo procedimento penale.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

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