Fra Betlemme e Alghero
5 Dicembre 2009Redazione
Alghero, Teatro Civico. 12 dicembre 2009, ore 21. Vi sono percorsi che improvvisamente emergono e si compongono, senza un disegno apparente nè una volontà compositiva preordinata. Perciò le indicazioni che portano sono ancora più suggestive.
Un ponte solido e visibile si sta componendo fra la Sardegna e la Palestina. Nella traccia internazionalista e neo-meridionalista del Manifesto Sardo si sono inserite le cronache dalla Palestina di Alice Sassu.
Mentre il ponte che si forma attraverso il nostro sito viene attraversato dai flussi di una grande e dolorosa storia (in controcanto con le notti padane, acido lamento di fine repubblica), una regista palestinese, Valantina Abu Oqsa, prova a coordinare un gruppo di attori e tecnici teatrali italiani. Il ponte diventa animato, e la gente vi si incontra.
Il Manifesto Sardo è felice di raccogliere questi transiti proposti da chi non sta in Sardegna e da chi non necessariamente è sardo. Di pensare che un ponte sia un luogo di attraversamento e di sosta.
Mentre rimandiamo al prossimo numero per un nuovo racconto di Alice da Gerusalemme, accompagnato da una nostra nota storica, diamo la notizia della prima algherese di Shababick el Gazala (Le finestre di Gazzella): il 12 dicembre perciò tutti al Teatro Civico di Alghero.. Un testo palestinese tradotto in italiano, il primo spettacolo che vede una regista Palestinese dirigere attori italiani.
È un’opera teatrale fondata su elementi palestinesi ed italiani congiunti.
La sua importanza risiede nell’elemento umano e nella condivisione dell’esperienza, della cultura e della lingua. Il gruppo di lavoro è composto da tre attori algheresi (Elena Solinas, Ignazio Chessa e Chiara Murru) e tecnici professionisti locali (Valdo Di Nolfo, Annette Bodenhoff, Adelaide Vignola, Francesco Calmieri) La musica è a cura dell’artista palestinese Habib Shade Hanna.