Frontiere e memoria mediterranea

7 Maggio 2024

Migranti a Cagliari – Foto Roberto Pili

[red]

L’associazione Mem.Med Memoria Mediterranea organizza un incontro pubblico sulle violenze delle politiche di controllo dei confini che si terrà venerdì 10 maggio alle ore 16:30 nell’Aula magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, via Sant’Ignazio 78, Cagliari.

L’associazione Mem.Med nasce nel 2022 per supportrare i familiari delle vittime delle frontiere nel percorso di verità e giustizia e nella costruzione di una memoria collettiva condivisa tra le sponde del Mediterraneo. Nasce come progetto promosso da Borderline Sicilia Onlus, CarovaneMigranti, Clinica Legale per i Diritti Umani (CLEDU) di Palermo, Campagna LasciateCIEntrare, Rete Antirazzista Catanese, Watch the Med-AlarmPhone, realtà impegnate da anni nel monitoraggio delle conseguenze del sistema necropolitico prodotto dalla violenza delle politiche europee per il controllo della mobilità umana.

Tale sistema, dominato dalla logica securitaria, determina l’affermarsi di nuove rotte sempre più pericolose, di pratiche di frontiere più repressive e di un crescente numero di vittime tra le persone in movimento. Dal 2014 sono circa 30 mila (Oim) le persone decedute o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, cifre che sottostimano fortemente la realtà dei casi, molti dei quali continuano a restare invisibili.

I familiari dei morti e dei dispersi si trovano ad affrontare tortuosi percorsi burocratici per ottenere verità su quanto accaduto, diventando essi stessi vittime della mancanza di chiare e univoche procedure di ricerca e identificazione. Addirittura stentano a essere riconosciuti come diretti interlocutori dalle istituzioni coinvolte e, troppo spesso, devono lottare per ottenere il diritto a una degna sepoltura, al lutto, persino al riconoscimento dell’identità dei propri cari

Per tali ragioni le mobilitazioni dei familiari e delle comunità di appartenenza dei cd missing Migrants sono andate rafforzandosi nel corso degli anni, divenendo sempre più attive, soprattutto in Nordafrica, nelle richieste di verità e giustizia rispetto alle morti di frontiera. 

Il 10 maggio, con il contributo di alcune operatrici dell’Associazione Mem.Med – Memoria Mediterranea, in particolare con la testimonianza di Jalila Taamallah (madre di due vittime delle politiche di frontiera e attivista tunisina), si discuterà delle violenza delle politiche di controllo dei confini, dei tortuosi percorsi burocratici che i familiari delle vittime devono affrontare per ottenere verità e giustizia e di alcuni casi di naufragio, in particolare tra il Nord Africa, la Sicilia e la Sardegna.

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