Gli immigrati si lamentano, Gargiulo risponde

16 Dicembre 2008

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Redazionale

Ecco come a Cagliari vengono applicati i principi sanciti dalla Carta dei Diritti: un gruppo di giovani immigrati, deportati da Lampedusa il 20 giugno, si è presentato martedì 9 dicembre davanti al palazzo Vice Regio per chiedere aiuto data la loro grave condizione di indigenza. Questi immigrati (circa un centinaio) hanno alloggiato per circa sei mesi presso l’Hotel Quattro Torri, una sezione distaccata del CPA di Elmas; il 18 novembre è stato riconosciuto loro dal Governo lo status di Rifugiati Politici, e pochi giorni dopo sono stati espulsi da quel luogo di reclusione che è il CPA. La Prefettura, la sola istituzione con la quale gli immigrati hanno avuto rapporti, ha disposto il loro allontanamento dall’hotel, lasciandoli in strada, senza un posto dove dormire e senza la possibilità di mangiare; questi ragazzi, per giunta incapaci di esprimersi in italiano, sono stati così mandati allo sbando. Dopo diversi giorni di notti all’addiaccio e di espedienti per procurarsi il cibo (la Caritas non li ha ricevuti perché non residenti!) gli immigrati si sono presentati in Prefettura, assieme ad un gruppo di militanti del Social Forum e a qualche studente universitario per presentare richieste di aiuto direttamente al Prefetto (non si capisce con quali strumenti, ma l’Unione Sarda li ha schedati come di “estrema sinistra e anarchici”). Il Prefetto non ha accettato l’incontro e i manifestanti hanno avuto un dialogo col vice Questore Vicario Giuseppe Gargiulo che, declinando qualsiasi richiesta, ha schierato i poliziotti in tenuta antisommossa e ha dato il là per un rapido pestaggio a suon di manganelli, dentro l’atrio della Prefettura (l’Unione Sarda parla di uno sgombero forzato, ma visto da vicino sembrava più che altro una mattanza).

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