Gli studenti sulle indagini che hanno coinvolto il Rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti
7 Ottobre 2023[red]
In merito alle posizioni riportate nell’articolo pubblicato in data 4 ottobre 2023 dal quotidiano La Nuova Sardegna, che cita le riflessioni di alcuni docenti, attribuite a documenti non pubblicati, e di alcuni rappresentanti degli studenti che si esprimono su delle indagini ancora in corso che hanno coinvolto mediaticamente il Magnifico Rettore prof. Mariotti e il nostro Ateneo, pubblichiamo il comunicato dell’Unione degli Universitari di Sassari.
Condividiamo le riflessioni relative al danno di immagine subito dall’Ateneo e conseguentemente da tutta la comunità accademica, che deve essere affrontato nel momento in cui emergono ipotesi di comportamenti così gravi e lesivi della stessa missione dell’Università, al di là dello sviluppo di indagini che non possono essere liquidate con semplicità. Al di là del clamore mediatico e della conseguente difesa d’ufficio, riteniamo che nel momento in cui ci si vuole dissociare da tali gravi ricostruzioni sarebbe importante affrontare delle discussioni che non si affrontano mai a sufficienza, non solo nel nostro Ateneo quanto nel nostro Paese. Sarebbe bastato, secondo noi, cogliere l’occasione per parlare di legalità e di ruolo delle istituzioni, accademiche in particolare.
Per questo ci sembra doveroso proporre una riflessione in questo senso e che speriamo possa essere condivisa dal resto della comunità accademica. Riteniamo che le istituzioni accademiche debbano rimanere libere da ogni influenza estranea alla cura e al perseguimento delle proprie missioni istituzionali, perché devono assumere decisioni politiche che abbiano come unico obiettivo gli interessi della comunità di studenti e della libertà di ricerca e insegnamento.
Crediamo che tutte le componenti dell’Ateneo in questo momento debbano esplicitare il proprio impegno nel contrasto all’insorgenza di tali dinamiche, sul piano normativo, mediante una continua riflessione interna sui temi della legalità, della trasparenza e dell’anticorruzione e sui piani e i codici che disciplinano questi valori nella vita della comunità accademica. Sul piano della lotta all’illegalità, promuovere il whistleblowing e tutte le pratiche che favoriscono la segnalazione di atti o avvenimenti illeciti, anche tramite una cultura della legalità, del rispetto delle norme e dei regolamenti, informando e sensibilizzando ogni componente alla loro conoscenza e al loro funzionamento.
Inoltre riteniamo che sia da promuovere la trasparenza dei processi decisionali e la loro democraticità mediante la promozione della partecipazione attiva e propositiva ai consessi: questi momenti di confronto sono tanto preziosi e necessari se nella nostra comunità emergono comportamenti che, a prescindere dalla loro liceità o meno, impongono uno sforzo di riflessione comune, serio e approfondito, nel rispetto del ruolo di analisi della complessità, che ci caratterizza in quanto comunità accademica. La lotta alle mafie serve a rendere libera la scienza, a rendere libere le nostre comunità e a difendere la Costituzione; è una lotta che deve passare tramite lo sforzo di ascoltare, conoscere e comprendere.
Infine, riteniamo di dover prendere le distanze da tali fenomeni criminali e pericolosi per il nostro tessuto sociale, rispettando il compito della magistratura di accertamento dei fatti, senza dimenticare la grande responsabilità culturale e sociale dell’Università e di tutte le istituzioni anche nella lotta ai fenomeni mafiosi, che oggi più che mai (a prescindere dall’esito di queste indagini) chiama al dovere civico di aprire una ampia riflessione, e non di accantonarla frettolosamente.