Hanno la calce alla bocca…
1 Ottobre 2009Stefano Deliperi
La IV Commissione permanente del Consiglio regionale ha approvato il testo unificato sul c.d. piano per l’edilizia lo scorso 17 settembre, vagliando la proposta base n. 53 di iniziativa della Giunta regionale e la proposta presentata dal P.D. (la n. 67). Il risultato è stato sostanzialmente il mantenimento in grandissima parte della proposta presentata dall’Esecutivo regionale. In “Via libera al cemento”, su Il Manifesto Sardo n. 57 dell’1 settembre 2009, potete leggerne un commento. Il testo unificato n. 53-67/A del 17 settembre 2009 ora è all’esame dell’Aula del Consiglio regionale. Volumetrie in più, in percentuali notevoli, anche nella fascia costiera tutelata con vincolo di conservazione integrale dei 300 metri dalla battigia marina, nelle zone agricole, nelle zone storiche delle città, deregulation per le modifiche del piano paesaggistico regionale, nessuna concreta lotta all’abusivismo edilizio. Anche nella stessa maggioranza che governa la Regione autonoma della Sardigna c’è chi dissente. Il consigliere regionale P.S.d’Az. Giacomo Sanna, componente della IV Commissione permanente, ha annunciato il voto contrario del suo partito. Tenere mammole, pensavano davvero che l’accordo elettorale sottoscritto con l’allora candidato presidente Cappellacci valesse più della carta dov’era scritto. “Art. 11 – Riforma urbanistica nella direzione della tutela ambientale, della certezza delle regole, del rispetto delle competenze comunali. NO alle seconde case, alla muraglia lineare lungo le coste. SI ad un piano alberghiero perequativo per quelle zone a bassa ricettività”: infatti, ecco i risultati. L’U.D.C. ha dichiarato la sua perplessità, espressione democristianese che vuol dire più o meno “non ci scende giù”. Ma il P.d.L. non ha battuto ciglio. Insieme alla Giunta Cappellacci vuole proprio questo piano per l’edilizia. E sono in tanti – politici, imprenditori, progettisti – a sbavare calce dalla bocca pregustando le nuove volumetrie. A questa gente dell’ambiente, delle risorse naturali, della tutela del territorio per una corretta gestione anche a fini economico-sociali, non interessa nulla. Risanamento idrogeologico, ristrutturazioni (in particolare nei centri storici), realizzazione di adeguati sottoservizi (reti idriche, depurazione, riciclaggio acque, ecc.) farebbero girare l’economia, come costoro usano dire, e migliorerebbero anche la qualità della vita. In più manca una decente informazione della collettività regionale sarda. RossoMori e le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra provano a fare qualcosa in proposito, promuovendo un dibattito pubblico su “Piano per l’edilizia: Sardegna cementificata per quattro soldi” per venerdi 2 ottobre 2009, con inizio alle ore 17.00, presso il Caesar’s Hotel di Cagliari (Via Darwin) con l’obiettivo di far conoscere ai cittadini le pesanti conseguenze sull’ambiente, sul territorio e sul tessuto economico-sociale della proposta di legge regionale in corso di esame presso il Consiglio regionale sul piano per l’edilizia regionale e, soprattutto, di consentire la massima partecipazione al relativo dibattito. Sono, quindi, volutamente previsti soltanto quattro brevi interventi introduttivi di Claudia Zuncheddu (consigliere regionale dei RossoMori), di chi vi scrive, di Giorgio Todde (scrittore) e di Sebastiano Bitti (presidente regionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica – I.N.U.) sul contenuto della proposta di legge sul piano per l’edilizia, sulle conseguenze ricadenti su coste, campagne e città, sull’abusivismo edilizio, la strisciante “privatizzazione” dei litorali, sulla pianificazione paesaggistica sul vero “piano casa”, ben diverso da quello proposto oggi in Sardegna. Partecipiamo, sarà ancora dura e lunga la guerra contro la speculazione edilizia in Sardegna ed un po’ di informazione è il primo passo per combatterla, ognuno nelle sue possibilità.