I partigiani di Villagrande
1 Settembre 2021[Graziano Pintori]
Giuseppe Fiori nell’introduzione del libro “Vita di Antonio Gramsci” – edito da l’Unità/Laterza – si chiede: ”non è forse vero che questa nostra scuola vecchia – mantenuta vecchia anche per calcolo – continua a raccontare ai ragazzi per filo e per segno le non dubitabili virtù degli antichi romani e tace gli eroismi e la lezione dei protagonisti del secondo Risorgimento, la resistenza al fascismo”? ”.
Questa riflessione del lontano 1965 a mio parere è ancora valida, considerati i tempi di revisionismo storico e politico che stiamo subendo per esempio sulla questione delle foibe, dell’antifascismo, sulla guerra partigiana e il fascismo stesso. Per fortuna che l’Anpi su questo fronte è sempre allertata e pronta a respingere qualsiasi revisionismo o anomalia interpretativa dei fatti storici che si riferiscono a quel periodo; come pure su questo fronte molti insegnanti resistenti, capaci e volenterosi, svolgono la loro attività stando lontani dall’impasto revisionista.
-… un bel giorno, oggi sarà il passato, si parlerà di una grande epoca e degli eroi anonimi che hanno creato la storia… – è un brano della poesia “Non Dimenticare” di Julius Fucik, fucilato dai nazisti, che apre il libro: Villagrande Strisaili – Una gioventù in guerra: caduti, partigiani, e gli sbandati di Vasanello – di Luigi Pirroni – Edizioni Grafica del Parteolla – uno dei tanti libri come Pitzinnos Pastores Partigianos – AA.VV. e “Giuseppe Zuddas antifascista,sardista e internazionalista ” di Marco Sini e altri svariati libri tesi a far riemergere dagli archivi dello Stato, dei comuni e dei distretti militari la memoria di un popolo. O se preferite la storia dei morti, che ci raccontano le vicende di un passato altrimenti destinato a essere collocato nei pertugi della memoria.
Anche l’opera di Pirroni sotto quest’aspetto supplisce la scuola ufficiale, atrofizzata negli schemi aziendalistici di gestione, piuttosto che dare pregio alle funzioni didattiche per il sapere e per la formazione spirituale e intellettuale degli alunni/studenti. Sotto quest’aspetto possiamo anche dire, ricordando in primis il compianto Manlio Brigaglia e il lucidissimo e sempre attivo Giacomo Mameli, che da alcuni anni anche in Sardegna ricercatori, studiosi, appassionati di storia ricostruiscono le vite e le gesta di tanti antifascisti sardi: quelli che combatterono nella Resistenza e diedero un notevole contributo per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’Anpi nazionale incoraggia questo genere di produzione, assai diffuso in tutta la penisola, isole comprese, perché si vuole dimostrare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che la guerra partigiana fu guerra di popolo contro l’invasione nazista e la dittatura fascista.
Non a caso “Noi Partigiani – Memoriale della Resistenza “, l’opera dei giornalisti RAI Gad Lerner e Laura Gnocchi è stata convintamente sostenuta, a livello nazionale, sia dall’Anpi sia dalla CGIL Pensionati, trattandosi di un testamento a futura memoria sulla Libertà, sulla Democrazia e sulla Costituzione. Un testamento in cui i veri protagonisti sono giovani speciali, oggi ultranovantenni e centenari, che con il loro esempio di combattenti lasciano alle nuove generazioni un’eredità tanto delicata quanto preziosa che parla di libertà, democrazia e pace. Valori che non sono piovuti dal cielo, ma conquistati con il sangue, le torture, le prigionie, i confini subiti da uomini e donne che scelsero di essere partigiani combattenti “per conquistare una nuova primavera”.
L’autore di questo libro, Luigi Pirroni, appartiene alla generazione dei “partigiani dei partigiani”, ovverosia coloro che si sono assunti l’onere e l’onore di difendere e diffondere la memoria e le storie dei partigiani combattenti. Ben vengano gli storici, gli studiosi, i ricercatori come Luigi Pirroni, che con la sua fatica conferma che la grande storia non è altro che l’insieme di tante storie di donne e uomini che, nel caso specifico del suo libro, scelsero di appagare la fame di libertà con il coraggio e l’abnegazione, anche a costo dell’estremo sacrificio. Villagrande Strisalili e Villanova Strisaili contano diversi cittadini forgiati con questa tempra, perciò la storia di questi due comuni, con le loro comunità, entra di diritto nell’alveo della grande storia della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, grazie ad alcuni giovani poco più che ventenni che scelsero di combattere da partigiani fascisti e nazisti lungo i sentieri delle montagne, le vie delle città e dei borghi: Albino Mereu, Geremia Pili, Giulio Buttau, Abramo Olianas, Antonio Mossudu, Francesco Giaccu, Giovanni Doneddu.
Il libro è stato presentato il 19 agosto davanti a un numeroso pubblico, il quale ha partecipato con compostezza e attenzione nella meravigliosa cornice del bosco di S. Barbara di Villagrande. I Lavori sono stati coordinati dall’avv. Marcella Lepori, è intervenuto il sindaco di Villagrande dott. Alessio Seoni, relatori la docente universitaria Maria Lepori e il sottoscritto Presidente dell’Anpi Provinciale.