Il Contemporary Festival presenta “Absence”
6 Gennaio 2021[red]
Il Festival Contemporary, manifestazione biennale d’arte d’avanguardia organizzata dall’associazione Brebus che si svolge a Donori, organizza domenica 10 gennaio alle 17.30 un incontro online in diretta dalla pagina Facebook del Contemporary Festival dal titolo “Absence”.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Radio Onde Corte, la prima radio della salute mentale in Sardegna, la Fondazione di Sardegna e la Cantina Sa Defenza. Partecipano Maurizio Coccia, Silvia Schirru e Roberto Follesa della direzione artistica del Contemporary festival insieme a Sebastiano Giacobello, docente di storia della musica e filosofia della musica al Conservatorio di Cagliari; Roberto Loddo del manifesto sardo che dialogherà con Antonio Esposito, autore de Le scarpe dei matti (Edizioni Ad est dell’equatore) e curatore insieme ad Elena Cennini del nono numero del volume monografico della rivista Cartografie Sociali dal titolo Cosa resta del manicomio? Riflessioni sul fascino indiscreto dell’internamento; Le artiste e gli artisti Stefania Caliandro; Chiara Druda; Enrico Kikko Sesselego (KikkoSesse) con Yasuda Sharma; Hand Transition; Stefano Giampietro e Giorgio Bosso.
Per Roberto Follesa “Absence è la rappresentazione di un racconto collettivo, frammenti e suggestioni sonore-filosofico-performative che si intersecano nell’assenza che si fa distanza, divenuta macroscopica protagonista della contemporaneità, di ciò che non ti aspetti, che lascia sbigottiti. La contemporaneità, quella cosa che sfugge ed al contempo stravolge e travolge. In assenza Contemporary prova a trovare una chiave alla ricerca di senso con il desiderio di trasformare questo tempo in esperienza”. Per Silvia Schirru che presenterà l’incontro online “Le sonorità di Enrico Sesselego insieme al messaggio denso di futuro di Yasuda Sharma ci portano nella metropoli deserta. Edifici all’apparenza scatole vuote urlano il silenzio, la stasi, il rallentamento dato del necessario distanziamento. Il dato di fatto che induce alla riflessione. Ed è proprio in questa atmosfera che investe tutti indistintamente, con la voce di Sebastiano Giacobello che è funzionale a dare corpo a testi fatti di parole, si apre un varco sulla consapevolezza della abissale distanza con sé stessi portando alla riflessione sulla concretezza dell’assenza per scardinare la credenza che ci convince di sapere dove siamo ma che è soltanto un credere di saperlo”. Per Maurizio Coccia il dialogo di Roberto Loddo con Antonio Esposito è un’opportunità di rimettere i piedi nella contraddizione, nella miseria. In fondo, visti da vicino, siamo tutti un po’ folli. Non è mai scontato rimettere in discussione gli strumenti iatrogeni di annientamento e controllo del silenzio imposto. Allora, in questo grande manicomio-mondo conversiamo sull’arte come risorsa catalizzatrice di paesaggi altrimenti sconosciuti con Stefania Caliandro e Chiara Druda. Le variazioni su temi esistenti di Hand danno una sferzata all’angoscia facendo dialogare vecchi media e nuovi software multimediali creando un’atmosfera di transizione-distensione seguita dalla improvvisazione diffusa da Stefano Giampietro e Giorgio Bosso distanti ma presenti”.