Lavorare a Torino
16 Dicembre 2007
Enzo Cugusi (emigrato a Torino, Consigliere Comunale)
In meno di 15 giorni Torino è stata teatro di tre gravi tragedie sul lavoro. Il 29 novembre un operaio è morto in un cantiere edile, il 3 dicembre è un lavoratore di un cantiere dell’Acquedotto a morire travolto da una frana. Giovedì 6 dicembre la strage della Thyssenkrupp ha tolto il velo ad una realtà dimenticata quella della qualità del lavoro. Lo stabilimento di Torino doveva chiudere entro il 2008 perché come aveva comunicato l’azienda a giugno “presenta evidenti svantaggi per quanto riguarda la logistica, i costi energetici, l’infrastruttura e le disposizioni a tutela dell’ambiente”. Doveva essere smantellato in nome della globalizzazione, lo stabilimento non era in perdita, ma semplicemente conveniva andare altrove dove si guadagna di più, gli azionisti reclamano utili sempre piu’ sostanziosi. E di profitti la Thyssenkrupp ne faceva: 3 miliardi di euro nel 2006. Dall’acciaieria uscivano prodotti pregiati, come l’acciaio STR12 inventato proprio nel Centro sviluppo materiali e qualità dello stabilimento torinese. Peccato che altrettanta attenzione non sia stata posta per la qualità dell’ambiente di lavoro e la sicurezza di chi quell’acciaio lo produceva. L’esperienza dei cantieri olimpici per i quali in tema di sicurezza è stata creata una rete di controlli tra Comune,parti sociali e Prefettura, non è servita a diffondere la cultura della prevenzione oggi più che mai messa a rischio da bassi salari che costringono i lavoratori a turni di lavoro estenuanti pur di portare a casa qualche euro in più. Il rischio alla Thyssenkrupp era in agguato, l’incendio del 2002 non ha causato vittime, ma aveva evidenziato gravi lacune antinfortunistiche. Quell’incendio provocò una nube densa che per tre giorni ammorbò l’aria della città. Ettore Pusceddu originario di Gonnosnò lavorava in quella acciaieria sino allo scorso anno, i turni, mi dice, erano anche di sedici ore. Una volta un saldatore ha avuto la scarpa forata da una scheggia incandescente, nonostante avesse il piede sanguinante ha dovuto finire il lavoro.” All’improvviso si scopre la realtà dello sfruttamento : operai malpagati, che fanno fare all’azienda profitti record. In questa settimana a Torino siamo caduti dal cavallo olimpico. Ci siamo forse dimenticati di una parte importante della nostra città. Pensavamo a un popolo di sciatori e pattinatori sul ghiaccio e invece ci sono migliaia di ragazzi e ragazze ( gli operai della Thissenkrupp di Torino sono per la maggior parte giovanissimi, lo ricordo per quelli che dicono che i giovani rifiutano i lavori pesanti) che lavorano in condizioni inumane e in più sottoposti al ricatto della perdita del posto di lavoro. La Torino del lavoro e della solidarietà sociale è indignata,offesa, umiliata. I gruppi della sinistra in Consiglio Comunale hanno avanzato la richiesta di costituzione di parte civile da parte del Comune di Torino nel processo a carico della Thissen Krupp. Atto dovuto che spero sia condiviso da tutta la maggioranza anche se qualcuno obbietta che lo strumento più adatto sono le relazioni industriali . Ma che tipo di relazioni industriali ha in mente un’impresa che riduce i lavoratori in schiavitù? Ieri la Sala Rossa del Consiglio Comunale ha ospitato la trasmissione l’Infedele di Gad Lerner. Sono contento che il mio posto sia stato occupato per una sera da persone di cui si era persa traccia. Gli operai hanno fatto irruzione con le loro storie , raccontavano con toni pacati e con grande proprietà di linguaggio la tragedia, le responsabilità e le complicità. Ieri in aula si è fatta democrazia: hanno parlato gli ultimi.
Allego, senza commenti, un estratto dal “Codice Etico della S.p.a Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni” (Lo stabilimento di Torino fa parte di questa società)
Dal Codice Etico della S.P.A. ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni
1.1 Onestà
L’onestà rappresenta il principio fondamentale per tutte le attività di ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, le sue iniziative, i suoi rendiconti e le sue comunicazioni e costituisce elemento essenziale della gestione aziendale.
I rapporti con gli stakeholder, a tutti i livelli, devono essere improntati a criteri e comportamenti di correttezza, collaborazione, lealtà e reciproco rispetto.
1.2 Rispetto delle leggi
Nell’ambito della loro attività professionale, i dipendenti e collaboratori di ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti, il Codice Etico e i regolamenti interni. In nessun caso il perseguimento dell’interesse di ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni può giustificare una condotta non lecita.
1.3 Centralità della persona
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni tutela l’integrità fisica e morale della persona, garantisce condizioni di lavoro rispettose della dignità. Perciò non sono tollerate richieste o minacce volte ad indurre le persone ad agire contro la legge e il Codice Etico, o ad adottare comportamenti lesivi delle convinzioni e preferenze morali e personali di ciascuno. In particolare tutela e promuove il valore delle risorse umane, allo scopo di migliorare e accrescere il patrimonio e le conoscenze possedute da ciascun collaboratore. ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni sostiene e rispetta i diritti umani in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU.
1.4 Salute e sicurezza
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni si impegna ad assicurare ai propri dipendenti e collaboratori condizioni di lavoro sicure e salutari, finalizzate alla loro integrità fisica e morale, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri a salubri.
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni adotta e mantiene adeguati sistemi di gestione volti a identificare, prevenire e reagire a possibili situazioni di rischio, per garantire la salute e la sicurezza di tutto il personale
1.5 Tutela ambientale
L’ambiente è un bene primario che ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni s’impegna a salvaguardare; a tal fine programma le proprie attività ricercando un equilibrio tra iniziative economiche e le esigenze ambientali, nonché a prevenire i rischi per le popolazioni e per l’ambiente nel rispetto della normativa vigente.
1.6 Responsabilità verso la collettività
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni è consapevole dell’influenza, anche indiretta, che le proprie attività possono avere sulle condizioni, sullo sviluppo economico e sociale e sul benessere generale della collettività, nonché dell’importanza dell’accettazione sociale delle comunità in cui opera. Per questo motivo, ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni intende condurre i suoi investimenti in maniera ambientalmente sostenibile, nel rispetto delle comunità locali e nazionali.
1.7 Salute, sicurezza e ambiente
Le attività industriali debbono essere gestite nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione e protezione delle persone e della tutela dell’ambiente. La gestione operativa deve fare riferimento a criteri avanzati di salvaguardia ambientale e di efficienza energetica perseguendo il miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro.
La ricerca e l’innovazione tecnologica devono essere dedicate in particolare alla promozione di prodotti e di processi sempre più compatibili con l’ambiente e con la sicurezza e la salute degli operatori.
I dipendenti e collaboratori, nell’ambito delle proprie mansioni, partecipano al processo di prevenzione dei rischi, di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della salute e della sicurezza nei confronti di se stessi, dei colleghi e dei terzi.
1.8 Sicurezza e salute
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni si impegna a consolidare ed a diffondere ulteriormente una cultura della sicurezza, sviluppando la consapevolezza dei rischi, promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti i lavoratori, il tutto al fine di preservare la salute e la sicurezza degli stessi.
17 Marzo 2008 alle 18:40
Io penso che la sicurezza in un luogo di lavoro parta prima di tutto da una corretta gestione di questa… basta poco…. ma quel poco molto spesso viene tralasciato… cosa ci vuole a controllare una volta al mese gli estintori e le vie di fuga…. cosa ci vuole…. che ci vuole a dedicare per lo meno una corretta formazione/informazione ai lavoratori…. cosa ci vuole?