Il manifesto sardo sostiene la campagna “Ero straniero”

16 Maggio 2017
[Red]

Partirà domani a Cagliari la raccolta di firme per chi vuole dire ‘Ero straniero’, titolo della campagna volta a superare la legge Bossi-Fini e investire su accoglienza, lavoro e inclusione. Il manifesto sardo da sempre sostiene tutte le iniziative antirazziste e per questo motivo aderisce e alla campagna.

Sono cinquantamila le firme di cittadini italiani da raccogliere in sei mesi per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento, a cui si potrà contribuire da domani, Venerdì 26 maggio dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso la Libreria Edumondo in Via Sulis 47 a Cagliari e Sabato 27 maggio dalle ore 10.00 alle ore 13.00 nel salone della Camera del Lavoro della CGIL in Viale Monastir 15 durante l’iniziativa organizzata dall’ANPI di Cagliari sulla giornata nazionale contro i fascismi.

Ero straniero – L’umanità che fa bene è una campagna promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerosi sindaci e organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. In Sardegna per ora hanno aderito l’ASCE, l’associazione sarda contro l’emarginazione, Radio Onde Corte, il manifesto sardo e il comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria.

La proposta di legge di iniziativa popolare della campagna, oltre a puntare all’abolizione di una legge razzista e xenofoba, si propone di cambiare anche il racconto pubblico sull’immigrazione, ostaggio di pregiudizi, luoghi comuni e vere e proprie bugie che, invece di contrastare, la politica, compresa quella sarda, spesso sceglie di cavalcare per guadagnare consenso.

Una proposta di legge prevede l’introduzione di canali diversificati di ingresso per lavoro, forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, misure per l’inclusione sociale e lavorativa. Si prevedono infatti la regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazioni di soggiorno irregolare, il riconoscimento delle qualifiche professionali non solo sulla base del titolo acquisito all’estero ma anche attraverso procedure di accertamento delle effettive abilità e competenze, i diritti previdenziali e di sicurezza anche per coloro che decidono di rimpatriare definitivamente, l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore degli stranieri titolari del permesso di soggiorno e l’abolizione del reato di clandestinità, abrogando l’articolo 10-bis del decreto legislativo 26 luglio 1998, n. 286.

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