Il numero 65. Buon 2010!
1 Gennaio 2010Per fare un bilancio del 2009 si potrebbe ricorrere all’immagine di forbici dalle lame molto divaricate. Da un lato i problemi, pesanti, del lavoro e dell’ambiente: i morti di Sarroch e di Capoterra, il recente assurdo disastro ferroviario nei pressi di Sassari, i licenziamenti, la crisi del sistema pubblico della conoscenza, le sceneggiate energetiche che sembrano davvero spalancare le porte all’incubo delle centrali nucleari.
Dall’altro lato la gravissima inadeguatezza di un’intera classe politica nel dare risposte convincenti o anche solo prospettive.
Il sistema territorio Sardegna è allo sbando, i valori della politica democratica e popolare in una crisi che pare irreversibile. Noi non siamo separati da queste difficoltà, e purtuttavia vogliamo costruire un osservatorio sardo che delinei gli spazi della discussione per poterla posizionare meglio. Ci appaiono più ampi dei nostri confini isolani, entro i quali operiamo certo più direttamente. Le nostre corrispondenze speciali dalla non riconosciuta Palestina e dalla non riconoscibile Padania ne sono metafora costante quanto quelle direttamente sarde.
Ecco allora, in questo numero che inaugura il 2010 (non sarà un anno facile, dovremo attrezzarci ad affrontarlo), dopo la lettura della poesia di un nostro giovane e recente collaboratore, la storia dell’inquinamento a Carloforte (Deliperi), le riflessioni sulla vendita di almanacchi (Loy), il vero senso, antico, dell’autoctonia (Stiglitz), le flebili linee regionali sui beni culturali (Madau), la testimonianza coraggiosa di un ebreo d’Israele (Sassu), cibo e crocifissi padani (Piasentà), i falsi sapori di una terra ingolfata (Cubeddu), due riflessioni da sinistra sulle prospettive politiche (Ben Amara, Musmeci). E la riproposta di alcuni dossier del lavoro sinora effettuato, pubblicati nell’anno appena trascorso.
Buona lettura manifestina e buon 2010!
10 Gennaio 2010 alle 06:11
come sempre siete straordinari. un amico napoletano laureato all’
” orientale ” in filosofia, maestro elementare a venezia, mi ha
inviato un messaggio su facebook e letterina elettronica.
non so se l’articolo ” sardisti ” sia questo. ma non importa.
no, non mi importa di essere SARDISTA, nè sardo. mi
importano solo le vostre parole. SCRITTE.
continuate ancora. KEEP GOING!
giovanni luciano da olbia vi dona tanti tanti, e ancora tanti…
sorrisi.