Il presidente Pigliaru e il manicomio

1 Dicembre 2014
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Roberto Loddo

In questi mesi la Giunta Pigliaru dovrà prendere una decisione importante: costruire un manicomio in Sardegna oppure liberare definitivamente dalla tortura degli ospedali psichiatrici giudiziari tutti i cittadini sardi internati. Infatti i finanziamenti destinati a segregare i nostri cittadini negli Opg potrebbero essere utilizzati per offrire ad ognuno di loro un percorso di accoglienza, cura, assistenza e inclusione sociale nel proprio territorio.
La prima relazione al Parlamento sul programma di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dimostra che gran parte delle persone internate risulta subito dimissibile. Una relazione che dimostra in maniera inequivocabile come dentro queste strutture maledette ci siano persone che non dovrebbero starci. Questa positiva conferma arriva anche da tutti gli interventi dei rappresentanti di Governo e delle Regioni al seminario promosso dalla commissione sanità del Senato su “Salute Mentale, OPG e diritti umani”.
Viene confermata la tesi del comitato stop OPG: chiudere definitivamente gli Opg, ma senza aprire nuovi manicomietti regionali, denominati Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza), e spostare gli interventi e le risorse finanziarie per la cura delle persone nel territorio. Infatti anche per il comitato nazionale Stop Opg: “non servono proroghe, né Rems ma più assistenza nel territorio e sopratutto fermare i nuovi ingressi. Il problema era e rimane la presa in carico e la cura nel territorio delle persone con problemi di salute mentale”.
L’organizzazione di risposte possibili mirate a liberare queste persone e a evitare altre vengano internate è una questione attuale e valida anche per la Regione Sardegna e per i servizi di salute mentale dei nostri territori. L’orientamento delle istituzioni e delle amministrazioni regionali si sta spostando dalle strutture alle persone. Un orientamento che parla sempre meno di custodia e segregazione e sempre più di percorsi di cura personalizzati.
La Giunta Pigliaru non può percorrere la direzione opposta, può e deve adeguarsi alla scelta delle altre regioni d’Italia. Queste risposte dimostrano la possibilità concreta di organizzare interventi nel territorio a sostegno dei servizi. L’errore sarebbe riprendere il progetto di costruzione della Rems, gia avviata dalla precedente Giunta di centrodestra e rivelatasi profondamente sbagliata.
Questi luoghi di morte e sofferenza contengono solo gli ultimi della terra. A queste persone a cui sono stati sospesi i diritti di cittadinanza non servono proroghe, né nuovi piccoli manicomi regionali. Queste persone hanno bisogno solo di più assistenza e cura da parte dei loro territori. Ora la giunta Pigliaru deve prendere una decisione alla svelta, perché il 31 marzo 2015 scadono i tempi previsti dalla legge per chiudere gli Opg. La Giunta Pigliaru ha l’occasione di dimostrare che i cittadini, sono cittadini sempre. E anche le persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale, sono persone. Sempre.

2 Commenti a “Il presidente Pigliaru e il manicomio”

  1. Anna Pia Saccomandi scrive:

    La puntata di ieri sera, 30 novembre 2014, Report sulle carceri italiane, ha evidenziato ancora una volta “la grande ignoranza” di molti amministratori.
    Tocca alla cittadinanza attiva il controllo e la denuncia, sapendo che pagheranno per tanto coraggio!

  2. Roberto Loddo scrive:

    Grazie della segnalazione Anna Pia, questo pomeriggio mi vedrò la replica, sono d’accordo con te. Le scelte sbagliate sul governo del sistema dell’esecuzione penale sono determinate da certa cattiva politica legata sempre più spesso all’umore delle viscere dei cittadini.

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