Il punto di non ritorno?

1 Ottobre 2014

 

Il punto di non ritorno
Carlotta Usala

La notizia è ribalzata sulle maggiori testate giornalistiche e telegiornali : la quantità di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2013 , dovuto all’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera. Questo è il bollettino emesso dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), agenzia delle Nazioni Unite dove si spiega che si è registrato il maggior incremento di CO2 dal 1984. Secondo i valori riportati dal bollettino, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è arrivata alla soglia di 396 ppm, che corrispondono al 142% rispetto al livello preindustriale, mentre metano e ossido di azoto sono rispettivamente il 253 e il 121% rispetto ai livelli prima del 1750. Per effetto dei gas serra, la capacità della Terra di trattenere la radiazione solare invece di disperderla nello spazio è aumentata del 34% rispetto al 1990. Sempre secondo il bollettino dell’organizzazione delle Nazioni Unite, deforestazione e acidificazione degli oceani stanno limitando la capacità della biosfera di reagire alle emissioni umane.
Dai dati riportati dal Global Atmosphere di WMO Watch (GAW) si può vedere che i livelli di CO2 sono aumentati di più tra il 2012 e il 2013 che durante ogni altro anno dal 1984 . I dati preliminari hanno indicato che questo è stato probabilmente legato al ridotto assorbimento di CO2 da parte della biosfera terrestre, oltre al costante aumento delle emissioni di CO2.
In altre parole immettiamo più CO2, Metano e Azoto di quanto la Terra riesca ad assorbire. Tutto si gioca negli Oceani : il bollettino emesso dal WMO riferisce sulle concentrazioni atmosferiche – e non sulle emissioni di gas serra . Le emissioni rappresentano ciò che accade nell’atmosfera mentre le concentrazioni rappresentano ciò che rimane in atmosfera dopo il complesso sistema di interazioni tra l’atmosfera, biosfera e gli oceani. Circa un quarto delle emissioni totali sono prese dagli oceani e un altro quarto della biosfera, riducendo in questo modo la quantità di CO2 nell’atmosfera.
L’Oceano contiene l’aumento della CO2 che altrimenti si verificherebbe nell’atmosfera, ma con un impatto di enorme portata. L’ acidificazione degli oceani sta avvenendo ad una velocità mai avvenuta in 300 milioni di anni , secondo un’analisi del rapporto.
Il segretario generale del WMO , Michel Jarraud WMO ha affermato: “Sappiamo senza alcun dubbio che il nostro clima sta cambiando e il nostro clima sta diventando sempre più estremo a causa delle attività umane, come la combustione di combustibili fossili . L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per molte centinaia di anni e nel mare ancora più a lungo. Le emissioni passate, presenti e future avranno un impatto cumulativo sia sul riscaldamento globale che sull’acidificazione degli oceani . Le leggi della fisica non sono negoziabili . Non solo il WMO mostra preoccupazione sul riscaldamento globale”.
Anche Wendy Watson-Wright, segretario esecutivo della Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO ha dichiarato che : “Se il riscaldamento globale non è una ragione abbastanza forte per ridurre le emissioni di CO2, l’acidificazione degli oceani dovrebbe esserlo, dal momento che i suoi effetti si fanno già sentire e aumenteranno per molti decenni a venire. Mi unisco alla preoccupazione del WMO Segretario Generale Jarraud – Siamo a corto di tempo.”
Notizie che passano come foglie portate dal vento senza che nessun governo prenda le redini della situazione per avviare delle politiche che siano reali per il cambiamento di rotta .Insomma va a fuoco la casa , urliamo e ci dicono di non disturbare.
Si riempiono le discariche, si svuotano le miniere, si cambia il clima e si alterano i cicli biogeochimici. I protagonisti di tutto ciò siamo noi : i consumatori.
In una società fondata sulla crescita della produzione delle merci la parola d’ordine è: consumare. Per poter continuare a produrre ogni anno sempre di più, le merci acquistate devono essere buttate via sempre più in fretta affinché si possa continuare ad acquistarne sempre di più. Più breve sarà la loro vita, più veloci saranno i tempi in cui diventeranno rifiuti. Comprare qualcosa, non importa cosa, ma bisogna comprare. Si svuotano gli scaffali , si riempie velocemente il carrello ma con la stessa velocità si riempiono discariche e inceneritori. Più consumiamo più crediamo di essere nella società del benessere e come questo processo assurdo e dannoso – acquisto- consumo- rifiuto- sia diventato indice di benessere è molto difficile da capire.

“Pensateci: perché qualcosa che verrà usato solo per pochi minuti è fatto di un materiale che durerà centinaia di anni?” dice il protagonista del documentario Bag It! insacchettalo! oppure portalo via!) diretto Susan Beraza che mostra chiaramente il problema delle enormi quantità di rifiuti messa in circolo, a partire dalla produzione di buste di plastica fino ad arrivare all’impatto che hanno sulla salute dell’uomo alcune delle sostanze utilizzate per creare la plastica.

Scritto in questo modo tutto ciò può avere davvero un significato generale e lontano dalla nostra quotidianità , ma guardando attentamente ciò che ci circonda possiamo renderci conto che tanto generale non è. Prendiamo la nostra terra: La Sardegna. Non è raro vedere scene come quelle ritratte nella foto scattata dal treno vicino a Santa Gilla a Cagliari.
Ogni volta che si è di fronte a spettacoli del genere si possono avere tipicamente due reazioni : indifferenza o indignazione. Entrambe portano allo stesso risultato: la delega. Fino a che punto noi sardi (e parlo di noi sardi perché è la realtà che tutti tocchiamo con mano) siamo in grado di mantenere sotto controllo il nostro irrefrenabile impulso alla delega? Abbiamo coscienza che la ricchezza del territorio passa attraverso la sua tutela da parte nostra oltre che da parte delle nostre amministrazioni? Ci vuole una notevole presa di coscienza dei nostri doveri e dei nostri diritti che permetta il passaggio dalla condizione di sudditi alla condizione di cittadini. Gli uni subiscono gli altri agiscono. I cittadini che agiscono nell’interesse del loro territorio possono essere tacciati di ambientalismo (come se l’ambiente riguardasse solo una minoranza della società ) ma è l’unico modo per risolvere una questione che oltre ad essere ambientale è una questione sociale . Inderogabile. Solo i cittadini consapevoli scelgono politici in grado di rappresentarli. L’obiettivo della politica (e quindi anche nostro) deve essere la qualità della vita e dell’ambiente e non lo sviluppo economico fine a se stesso. “Non sporcare è meglio che pulire” recita il secondo punto del ‘’Il Programma che voterei‘’ stilato da Luca Mercalli libro “Prepariamoci” (con il contributo del gruppo di pensiero ASPOItalia e delle liste civiche di Forlì e Bussoleno) Questi sono i punti chiave sui cui vale la pena riflettere:

1) per campagne per la riduzione dei rifiuti a partire dalle stessi esercizi commerciali : ritiro in loco, incentivo per prodotti ricaricabili e durevoli invece che di prodotti usa e getta.

1) avviare raccolte differenziate porta a porta con tariffa puntuale calcolata sul peso e in base alla ripartizione differenziato e indifferenziato .

2) Rendere obbligatorio il compost da rifiuti organici nelle case dotate di orto o giardino, con riduzione della tariffa sulla raccolta dei rifiuti .

3) Incentivare l’installazione dei distributori automatici alla spina ( latte , detersivi, cereali e acqua) sia nei supermercati , ristorazioni e centri di riunione collettivi.

4) Concedere permessi e contributi per feste o manifestazioni varie in base all’uso di stoviglie ceramiche, metalliche o di materiale biodegradabile.

Per cambiare è necessaria una nuova’’ intelligenza ecologica’’ che faccia da pungolo alla società in modo tale che vi sia un reale impegno civile che parta non solo dall’alto ma dal basso , a partire dalle nostre case e dalle nostre abitudini. Citando Marguerite Yourcenar  ‘’Diciamo piuttosto che non riformeremo forse il mondo, ma almeno noi stessi che, dopo tutto, siamo una piccola parte del mondo; e che ciascuno di noi ha sul mondo più potere dì quanto non immagini’’.

Fonti:
http://www.wmo.int/pages/mediacentre/press_releases/pr_1002_en.html
‘’ Prepariamoci ‘’ Luca Mercalli ed. Chiarelettere.

 

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