Ineludibilità
1 Novembre 2015Marco Ligas
Le esercitazioni del Trident Juncture sono una necessità ineludibile, parola della Ministra Pinotti. Si può contestare l’affermazione della Ministra? Non solo si può ma si deve perché è il segno di una subalternità nei confronti della Nato e degli Usa. Per la Ministra non ha alcuna importanza che le esercitazioni che ha autorizzato abbiano avuto un parere negativo, seppure non vincolante, dal Comitato paritetico misto per le servitù. È andata avanti a testa bassa.
Quando si discute di armi, dei pericoli provenienti da nemici veri o presunti, scatta puntualmente il bisogno della prevenzione. Naturalmente maggiore è l’enfasi che viene data alla pericolosità del nemico più massiccia diventa la preparazione della difesa e della guerra.
In questa occasione la veemenza usata per sottolineare la gravità di un possibile scontro armato nell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente è stata davvero fuori misura; diversi osservatori, infatti, anche neutrali, hanno definito le esercitazioni di questi giorni una esibizione militare del tutto sproporzionata, funzionale soprattutto a mettere in evidenza le potenzialità della Nato.
E non è un caso che un generale americano, tal Breedlove, comandante delle forze Nato in Europa, abbia sottolineato come le esercitazioni del Trident Juncture “mandino un messaggio molto chiaro a qualunque potenziale aggressore”. Non soddisfatto di questo primo avvertimento il comandante insiste e sottolinea ancora che “qualunque tentativo di violare la sovranità di un Paese Nato avrà come risultato un deciso intervento militare di tutte le nazioni dell’Alleanza”.
Non c’è da equivocare: l’obiettivo principale di questa presenza nel Mediterraneo non riguarda tanto la lotta all’Isis quanto la minaccia alla Russia.
Non m’intendo di questioni militari (e non mi pento di questa incompetenza), però ritengo sconcertante la presenza di 36.000 militari accompagnata da diverse decine di unità navali e da alcune centinaia di aeroplani.
In realtà sono diverse le assurdità di questa di questa iniziativa Nato, accolte col solito servilismo dal nostro Paese. Ne indico alcune, non in ordine di importanza.
Inizio con le spese per le esercitazioni. Non credo che gli Usa se le assumano interamente. Una quota sarà di nostra competenza. Perciò non sarebbe sbagliato portare a conoscenza dei cittadini l’ammontare di queste spese. E poi per quale ragione, in una fase di crisi come quella attuale, dobbiamo dare la precedenza alle spese militari che sono funzionali soltanto alle politiche di potenza della Nato e degli Usa? E i bisogni di chi perde il lavoro, delle famiglie che non chiudono il mese, dei giovani che non possono continuare gli studi chi li affronta e risolve?
Le conseguenze devastanti nel territorio e tra le popolazioni. Non voglio ripetermi su questo tema. Però non possiamo non ricordare a tutti che la nostra isola paga un prezzo elevatissimo sia per quanto riguarda la salute di intere comunità, soprattutto quelle più vicine alle basi militari, sia per quanto riguarda l’ambiente in generale e i nostri territori continuamente sottoposti agli effetti devastanti delle armi usate. Anche su questo versante non si fa assolutamente niente.
Il ruolo delle istituzioni, dei suoi rappresentanti e il rapporto tra questi e i cittadini.
Ricordiamo a chi ci governa, a chi ci rappresenta in Parlamento, al Consiglio regionale e a chi amministra le nostre città, che tutti hanno l’obbligo morale di coinvolgere i cittadini su questioni di cosi grande importanza, quali la difesa del territorio e il ripudio di azioni preparatorie ad iniziative belliche. Anche se ancora, forse per poco, abbiamo una Costituzione che ripudia la guerra come soluzione dei conflitti dobbiamo difendere questi principi. E non c’è nessuna necessità ineludibile per venir meno a questi obblighi.
1 Novembre 2015 alle 13:24
Sentendo le affermazioni della Ministra verrebbe da chiedersi… dove fa le esercitazioni per sparare cazzate?
Parafrasando: Non abbiamo idea di quali armi serviranno per evitare la prossima guerra mondiale… senz’altro non ci salveranno le sparate di cazzate dei nostri subalterni governanti.
4 Novembre 2015 alle 13:59
Cara Pinotti (by Bertas…Fatalità)
Ineludibilità, aver trovato te
te che sei una gran guerrier
Ineludibilità buongiorno come stai?
Chi bombarderai?
Non lo so non decido me
Ero là seduta al bar
con Matteo e i miei
davanti ad un caffé che non andava giù
quando tu m’hai chiesto se
volevo un po’ di missili o no
é andata ti sei presa tutto, cioé
perfetta per Renzi!
Ineludibilità aver trovato te
te che sei come Pré(viti)
Fatalità Pigliaru che fa?
non lo so neanch’io
la NATO lo vedrà
Ero là seduta al bar….
15 Novembre 2015 alle 20:23
Con lucidità essenziale Marco ha colto che il vero destinatario del’avvertimento Trident è stata la Russia. La cosa folle è che la NATO insegue ancora scenari di “guerra fredda” proprio nel momento in cui maggiori sarebbero le opportunità di un accordo internazionale con la Russia per soffocare sul terreno l’IS. Nel frattempo, ai gravi fatti terroristici di Parigi si pensa di rispondere proclamando lo “stato di guerra interna” e lo “scontro di civiltà'”. Sembra che proprio l’Occidente non abbia imparato nulla dall’11 Settembre 2001 ed anzi voglia ripeterne gli errori.