Interazioni

16 Luglio 2019

Foto Dietrich Steinmetz

[Roberto Loddo]

Venerdì 12 luglio ho partecipato a Open Arms a Cagliari appuntamento della rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2019, “le vie della gentilezza”. Il Bar Florio in Piazza San Domenico a Cagliari ha ospitato la giornalista e autrice Annalisa Camilli che ha presentato il suo libro La Legge del mare. Cronache dei soccorsi nel Mediterraneo in dialogo con Valentina Brinis, head of projects per Open Arms.

È stata una serata importante perché inserita all’interno della Open Arms in tour, una campagna di solidarietà con Open Arms, organizzazione umanitaria che contribuisce allo svolgimento del salvataggio delle vite in mare in più zone del mondo e ha il merito di diffondere i valori di reciprocità, umanità e di mutuo aiuto. Durante la serata, con varie personalità del mondo della cultura e dell’associazionismo sardo ho avuto il piacere di contribuire a leggere l’indice delle parole accoglienti, iniziativa ideata da una delle organizzatrici della rassegna, Michela Calledda.

La parola che ho scelto è “interazione”, la reciproca influenza e reazione di persone e fenomeni. È una parola che mi piace perché rappresenta una risposta alle domande che tutte le persone resistenti all’odio cercano di darsi quotidianamente, senza voler praticare questa battaglia di umanità e civiltà per altri ma con gli altri, insieme, in una ottica di interazione e condivisione orizzontale.

Una risposta alla sfida politica di un governo dal volto umano dei fenomeni migratori al modo più efficace per sgonfiare questa enorme bolla di razzismo, xenofobia e intolleranza che ci circonda. Interazione come estensione dei diritti di cittadinanza a tutte le persone che oggi vengono considerate straniere nel proprio Paese, con gli uomini e le donne senza cittadinanza che lottano per i diritti dei futuri nuovi cittadini e per superare leggi obsolete che rendono impossibile acquisire la cittadinanza.

Interazione è una parola che contrasta con le parole dell’odio di chi vorrebbe blindare i porti e bombardare le navi delle Ong. Una parola sconosciuta al ministro dell’Interno che ha deciso di intraprendere con bugie e pregiudizi una guerra contro i poveri distruggendo i luoghi che resistono all’emarginazione e all’esclusione. Lo sgombero di Primavalle cominciato ieri notte in via Cardinal Capranica a Roma svela il vero volto del governo dei Cinque stelle e della Lega che ha trasformato in realtà le tentazioni xenofobe di chi invoca un apartheid tutto italiano per chi scappa dalla fame e dalle guerra.

L’accoglienza non è un’utopia perché può diventare una risorsa e non un problema. Perché l’accoglienza proposta dalle campagne sociali che fino ad oggi abbiamo sostenuto non ha nulla a che vedere con la solidarietà paternalistica e pietistica. La funzione di queste campagne è proporre proprio elementi di interazione tra cittadini e non cittadini, tra chi gode di tutti i diritti di cittadinanza e chi no. Le campagne Ero Straniero, Welcoming Europe e #Ioaccolgo cercano di far comprendere che non esiste nessuna discriminazione tra persone migranti e cittadini sardi in difficoltà, e che i fenomeni migratori possono essere governati in maniera razionale e intelligente con soluzioni produttive e lontane dal rancore e dal disprezzo della dignità umana.

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