Raffaello Ugo

Al papa non piacciono gli omosessuali. Li considera compagni che sbagliano. D’altra parte anche a molti omosessuali non piace il papa. Facendo un rapido calcolo, sommando gli omosessuali a cui non piace il papa e sottraendo il papa a cui non piacciono gli omosessuali, rimangono un bel po’ di omosessuali a cui non piace il papa. C’è da riflettere. Il santo padre non ama nemmeno le donne. Certo non le odia, buongiorno e buonasera e chiusa lì, preferirebbe comunque che non si mettessero in mezzo a cose che non possono capire. Far figli è più che sufficiente. I piccoli compagni di scuola del pontefice avrebbero voluto far l’aviatore oppure il ginnasta, Joseph dichiarava che lui avrebbe fatto il papa. Si può capire l’imbarazzo e l’inquietudine delle mamme degli altri ragazzi quando Joseph arrivava a casa loro portando in regalo di compleanno ai compagnetti alcuni pezzetti delle ossa di Sant’Agostino o una traduzione dell’Apocalisse. Un’infanzia difficile. Tuttavia il pontefice ama i bambini e, pur riconoscendo una certa difficoltà a individuare nella mimica facciale del papa qualcosa che assomigli a un sorriso, alcuni bambini riescono ad arrivare fino ad alcune decine di metri da lui senza scoppiare a piangere. Più difficile capire cosa gli abbiano fatto le cellule staminali che però, per una questione di stile, si astengono dall’entrare in polemica con lui. Per quanto riguarda la scuola pubblica, il papa ritiene che sia un luogo tetro di umiliazione e dolore e pertanto stazione necessaria e privilegiata nel percorso di purificazione che avvicina alla santità. Ottimi i correttivi proposti dal governo. Per chi, eventualmente, volesse anche imparare a leggere, scrivere e cose simili esiste una luminosa scuola cattolica con insegnanti sottopagati ma termosifoni funzionanti. Il Santo Padre, questa settimana, consiglia di giocare i numeri 81, 3 e il 19. E’ tutto per oggi.