La battaglia democratica dei cittadini, l’arroganza dei decisori politici e i costi della giustizia
1 Febbraio 2017Red
Pubblichiamo il comunicato del Comitato Non Bruciamoci il Futuro e dell’Associazione Zero Waste Sardegna sulla procedura del ricorso presso il Consiglio di Stato e sui possibili futuri sviluppi.
Nella seduta del Consiglio di Stato del 19 gennaio la nostra richiesta di sospensiva alla ripresa dei lavori del nuovo inceneritore di Tossilo non è stata discussa in quanto lo stesso Consiglio ha fissato l’udienza definitiva per il 6 luglio. Partendo da una considerazione: la sentenza del TAR Sardegna è stata molto chiara, tutte le scelte e gli atti che hanno avviato e autorizzato la realizzazione dell’inceneritore sono irregolari e illegittimi.
Nonostante questa sentenza, proprio quelle scelte irregolari e illegittime hanno costituito la base di riferimento per l’aggiornamento del Piano Regionale Rifiuti, recentemente approvato dalla Giunta regionale, che pertanto rimane falsato da analisi molto discutibili e condizionato da una visione univoca degli estensori, fortemente sbilanciata a favore dell’incenerimento.
Il nuovo Piano, approvato frettolosamente evitando qualsiasi confronto con gli Enti locali e i soggetti interessati, sembra infatti costruito non per governare nei prossimi 6 anni la gestione dei rifiuti con il buon senso e la verità dei dati che vengono proposti, quanto piuttosto per mettere in sicurezza la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo e coprire le responsabilità della Giunta e dell’apparato regionale, gli stessi responsabili degli atti amministrativi già giudicati illegittimi e irregolari dal TAR Sardegna, forzando la mano, in qualche modo, al Consiglio di Stato.
Nella malaugurata ipotesi in cui il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso contro la sentenza del TAR presentato dalla Regione, dal Consorzio Industriale di Macomer e dalla Tossilo S.p.a., rimarrebbe aperta la strada di un ulteriore ricorso al TAR per l’annullamento del nuovo Piano Regionale sulla base delle considerazioni già esposte in precedenti nostri documenti e qui sommariamente riportate:
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il nuovo Piano non è stato sottoposto a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), venendo meno ad uno dei principi di partecipazione dei cittadini fissati dalla convenzione di Aarhus;
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nonostante tutte le indicazioni comunitarie, il nuovo Piano, pur prevedendo una raccolta differenziata dell’80%, insiste comunque sull’incenerimento dei rifiuti come unica soluzione al trattamento della frazione secca residua dei rifiuti e dei residui da R.D.;
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la potenzialità complessiva di incenerimento prevista dal nuovo Piano risulta sovradimensionata rispetto ai residui eventualmente “valorizzabili energeticamente” , rendendo inutile la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo;
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contrariamente a quanto sostenuto dal Piano, il quadro emissivo regionale risulterà peggiorativo rispetto alla situazione attuale, in quanto si bruceranno 40.000 t/a in più;
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l’impiantistica dedicata al riciclo e al recupero di materia è del tutto carente nelle previsioni e, in larga parte, finalizzata a sostenere e mantenere l’impiantistica di incenerimento;
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non sono stati forniti dati e analisi su possibili impatti sulla salute umana, né su altri fattori sensibili (biodiversità, flora, fauna, suolo), comprese le produzioni agro-pastorali;
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non sono state effettuate le campagne di monitoraggio sullo stato di salute delle popolazioni interessate.
Per i cittadini che da 7 anni portano avanti la battaglia opponendosi in tutti i modi democratici, anche con pesanti sacrifici economici, sarà sempre più difficile contrastare l’arroganza dei massimi decisori politici e affrontare gli esorbitanti costi della giustizia.
Continueremo comunque la nostra battaglia su tutti i fronti con gli strumenti democratici ancora a noi accessibili, auspicando che anche altri possano farsi carico dei nostri obiettivi e proseguire la lotta sul fronte legale.