La metafisica del bianco e nero

16 Aprile 2019

Una foto della mostra “scatti di fede” di Filippo Peretti e Lucia Musio

[Ottavio Olita]

Un bambina nel suo abitino tutto bianco calza candidi sandaletti estivi. Al suo fianco la nonna (o la madre) tutta vestita di nero,  sgrana un rosario con la sinistra, tenendo ben stretta, con la destra, la mano della bambina. Accanto e dietro di loro altre donne. E’ una processione di Orgosolo, raccontata in tutto il suo profondo significato in uno scatto in bianco e nero. Fa parte delle fotografie esposte al Search del Largo Carlo Felice a Cagliari – i sotterranei del Palazzo Bacaredda – nell’ambito della mostra “Scatti di fede” realizzata da Filippo Peretti, ex responsabile della pagina politica della Nuova Sardegna, e da sua moglie Lucia Musio. Anni di pazienti spostamenti per raccontare la grande cultura popolare che esprime la religiosità dei sardi.

Dai fuochi di Sant’Antonio alle Ardie del mese di luglio, alle processioni dell’Assunta in agosto; da Cagliari a Castelsardo, da Iglesias a Sedilo, il dolore e la festa, la partecipazione collettiva e individuale, le competizioni e il gioco vengono raccontati con immagini che lasciano a chi le osserva il privilegio di sentirsi compartecipe. E’ il grande merito del bianco e nero utilizzato in tutte le sue potenzialità, scegliendo i corretti diaframmi e i giusti tempi di scatto.

Così anche quella formidabile festa dei colori che è il corteo per Sant’Efisio può essere raccontata mostrando solo le bianche calzature ai piedi di una donna che ha trovato posto con il suo sgargiante abito su una ‘tracca’. E’ lasciata alla tua mente la libertà di completare come vuoi quell’immagine-simbolo.

E’, ancora una volta, il grande merito del bianco e nero. Inondati, come siamo quotidianamente, di immagini che ossessivamente definiscono minimi particolari, alla mente e allo spirito di ognuno di noi non viene lasciato lo spazio per la trascendenza dal reale, per riflettere su quanto esiste oltre quello che vediamo. Gli “Scatti di fede” di Peretti-Musio  offrono ampiamente questa possibilità: dalle processioni dei misteri della Settimana Santa alla Corsa degli Scalzi di San Salvatore a Cabras, dai bambini che giocano a pallone intorno ad una chiesa alle grandi ‘picchettate’, ai solenni riti religiosi: è l’Umanità che resta protagonista, con le sue speranze, le sue aspirazioni, le sue devozioni.

Dieci sezioni, stampe accuratissime dello studio Rosas, precise didascalie per raccontare un percorso che ha attraversato tutta l’isola. Un atto d’amore verso un mondo osservato con rispetto e dedizione. La mostra resterà aperta fino al 2 giugno

1 Commento a “La metafisica del bianco e nero”

  1. Pier Giorgio Pinn scrive:

    Recensione inappuntabile per una selezione d’immagini innovative: mix di luci che si rigenerano nella spiritualità popolare dell’isola con un taglio che spazza via le ombre.

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