La miopia della Carlucci

1 Dicembre 2008

Milly Carlucci
Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione (Red.)

Non è abitudine dell’Associazione Bianchi Bandinelli intervenire in sterili polemiche, ma il durissimo attacco dell’on. Gabriella Carlucci all’appello ospitato nel sito della nostra Associazione ci obbliga a replicare con fermezza alle sue affermazioni soprattutto per rispetto dei firmatari che hanno sottoscritto il documento “Per la salvaguardia dei musei e dei beni archeologici e artistici in Italia”. Le affermazioni dell’on. Carlucci circa la “miope e antiquata visione che certi personaggi hanno e continuano ad avere della gestione del patrimonio culturale italiano” sono particolarmente gravi perché provengono da una deputata membro della Commissione Cultura della Camera, proprio mentre i Beni Culturali subiscono tagli che porteranno di fatto alla chiusura del Ministero. In soli 8 giorni sono arrivate quasi quattromila adesioni all’appello, da ogni parte del mondo; il maggior numero delle firme è composto da nomi prestigiosi di addetti ai lavori (direttori di musei e biblioteche, docenti universitari delle discipline archeologiche e storico-artistische, funzionari dei Ministeri della Cultura dei vari paesi) ma sono poi cominciate ad arrivare anche adesioni di studiosi di altre discipline, degli studenti, di insegnanti della scuola, e infine di semplici cittadini che hanno a cuore il patrimonio culturale. I firmatari dell’appello non sono affatto miopi e antiquati, ma al contrario hanno una visione molto chiara e precisa di dove conduce il progetto di “messa a reddito” dei beni culturali sotteso alla nomina del super-manager dei musei, cioè alla riduzione delle opere d’arte in merce, in prodotti soggetti alle leggi del mercato, da sfruttare oggi senza pensare al futuro, trasformando il valore dei beni in etichetta di prezzo. Ad avere la vista corta è l’on. Carlucci quando afferma che un manager senza alcuna competenza nel settore dei Beni Culturali possa trasformare la ricchezza artistica da “costo insostenibile” in “risorsa virtuosa”. Se l’Italia ha ancora un riconoscimento a livello mondiale è perché da almeno cinque secoli è andata codificando e diffondendo una cultura della tutela che si basa sulla conoscenza e non sul profitto, sulla preservazione unitaria dei contesti e non sullo sfruttamento mercantile e consumistico. Valorizzare non significa ottenere effimeri guadagni ma permettere la conservazione integra del patrimonio culturale in vista della sua trasmissione alle prossime generazioni. La conoscenza e la tutela producono un profitto “indiretto” ma duraturo, perché evitano a un paese di sprofondare nell’incultura e nella mancanza di prospettive future.

Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli
Istituto di studi, ricerche e formazione fondato da Giulio Carlo Argan
Roma, 27 novembre 2008

2 Commenti a “La miopia della Carlucci”

  1. Marcello Madau scrive:

    Pare che la nomina di Resca sia stata stoppata: ne dà notizia (potete leggerla collegandovi al link dell’Associazione posto all’inzio del comunicato). Vorremmo sperare non momentaneamente: perciò, per rimanere nella metafora oculistica, aguzziamo la vista!

  2. Redazione scrive:

    Aguzzate la vista e selezionate il collegamento: Resca viene mantenuto e gli si affianca Sgarbi.

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