La protesta dei familiari e degli operatori per i ritardi sull’apertura della Comunità Basaglia
1 Agosto 2016Red
La Comunità Basaglia vince il bando ma tarda ad aprire. Si è svolta oggi alla presenza dei familiari e degli operatori la conferenza stampa della cooperativa Asarp Uno per denunciare l’assurdo e incomprensibile ritardo nella definizione dell’accreditamento della Comunità terapeutica “Franca Ongaro Basaglia” da parte della Regione Sardegna.
La Cooperativa Sociale ASARP UNO, nasce per volontà dell’Associazione dei Familiari ASARP nel 1993 per proporre e offrire progetti innovativi di intervento nel campo della salute mentale. Nel 2013 partecipa ad una gara d’Appalto della ASL 8 di Cagliari per la realizzazione di Comunità Terapeutiche da attivarsi sul territorio di competenza della stessa ASL. La Cooperativa propone un Progetto nella Città di Cagliari e nel settembre del 2014 si aggiudica la gara (unica concorrente per la Città di Cagliari).
La Cooperativa deve mettere a disposizione della ASL la struttura arredata e attrezzata di tutto punto e il personale di comprovata esperienza. Deve inoltre rispondere ai criteri strutturali indicati dalla Regione Sardegna. Per ottemperare a ciò si assume un impegno finanziario rilevante per dotare la struttura di tutti quegli standard di qualità e di funzionalità richiesti. Nel marzo del 2015 (completati tutti i lavori di ristrutturazione e dotata la Comunità di tutti gli arredi e attrezzature), avvia la procedura con l’Assessorato Regionale alla Sanità per l’ottenimento della compatibilità, l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento.
Gisella Trincas presidente dell’associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica ha raccontato durante la conferenza stampa il percorso della nascita della nuova comunità: “La compatibilità viene rilasciata ben 5 mesi dopo la richiesta. Nello stesso mese viene presentata la seconda istanza per l’autorizzazione al funzionamento e il sopralluogo dei tecnici avviene il 10 novembre 2015 a distanza di tre mesi dalla formale apertura dell’istruttoria. Dopo innumerevoli solleciti da parte della Cooperativa, l’autorizzazione al funzionamento viene concessa il 3 marzo 2016, è passato un anno dall’avvio della pratica da parte della cooperativa – conclude la Presidente Trincas – ci si aspettava quindi da lì ad un mese anche la concessione dell’accreditamento per poter aprire finalmente la Comunità. Invece salta fuori una nuova istruttoria “la funzionalità”.
I funzionari dell’Assessorato avviano quindi questa ulteriore procedura chiedendo alle ASL di pronunciarsi in merito. I funzionari citano la delibera di Giunta 22/24. Da un’esame della stessa deliberazione, la Cooperativa evidenzia che tale procedura non andava applicata per le Comunità Terapeutiche come dichiarato nello stesso atto, e contesta tale procedura anche con una lettera formale del legale della Cooperativa.
Stefania Matta, presidente della cooperativa Asarp Uno descrive le conseguenze dei ritardi della Regione: “Il parere dell’Assessorato alla Sanità sulla “funzionalità” viene comunque rilasciato il 22 giugno. Gli avvocati della Cooperativa diffidano formalmente l’Assessorato alla Sanità invitandolo a concedere l’accreditamento con immediatezza. I funzionari rispondono che si deve tener conto della “mole di lavoro” dell’Assessorato” – conclude Stefania Matta – “L’associazione dei familiari Asarp e la cooperativa sociale Asarp Uno nonostante le ripetute sollecitazioni e anche le diffide formali inoltrate all’assessorato regionale alla sanità denunciano l’assurdo ritardo nell’accreditamento che può consentire l’avvio della comunità terapeutica. Se tale accreditamento non perverrà in questi giorni ci saranno ulteriori azioni legali a tutela della cooperativa”.
6 Agosto 2016 alle 18:58
Un giornalista del Guardian ha scritto di recente:“ciò che appare saliente spesso non è importante, come ciò che appare importante spesso non è saliente”.Si riferiva all’informazione politica internazionale. Ma la frase mi è tornata in mente di fronte alla cronaca sulla struttura Franca Ongaro Basaglia. E non tanto per la forma, corretta, della notizia, quanto per le coordinate, quelle della cronaca cittadina, che tale informazione racchiudevano. Nessuno può ignorare ciò che l’ASARP rappresenta, la sua storia, l’impegno a favore di obiettivi di civiltà, specie, ma non solo, nel campo del re-inserimento abitativo. E, nessuno può ignorare quanto tale impegno abbia dovuto scontrarsi con ostacoli a volte burocratici a volte, più miseramente, faziosi e provinciali. Che un contesto più appropriato dovesse essere, anche e soprattutto, quello culturale avremmo quindi potuto aspettarcelo. Ma esiste un male,una ferita che riguarda l’informazione: da noi, più che nell’altrove democratico, il saliente lo fornisce la cronaca, ma l’”importante” dobbiamo imparare a ri-trovarlo, sfuggendo l’indifferenza e cedendo alla curiosità.Forse ciò non è stato10 anni fa, quando, dopo la ribalta sulla cronaca, un Centro Diurno riabilitativo storico, che ospitava quotidianamente almeno 25 persone in una delle più belle località di Cagliari, non riuscì a sopravvivere ai dinamici Caterpillar nostrani.Ho fiducia che l’ASARP consegua il proprio obiettivo e chi amministra sia all’altezza di chi rappresenta.