La ragazza del nostro secolo
16 Marzo 2011Francesco Mattana
La sua amica, sodale di una vita Rossana Rossanda qualche anno fa scrisse ‘La ragazza del secolo scorso’. Diciamo però le cose come stanno realmente: voi due, care Luciana e Rossana, siete anche nel duemila due ragazze meravigliose! Lasciamo perdere l’anagrafe, che mai come in questo caso trae in inganno: la verità è che mostrate, nonostante le primavere alle spalle, una freschezza di spirito e una vivacità mentale da far invidia a tante trentenni. Con l’orgoglio-e lo diciamo sinceramente, senza retorica-di essere suoi contemporanei, abbiamo partecipato alla serata in onore di Luciana Castellina, alla Cineteca Sarda di Cagliari. L’occasione era la presentazione della sua ultima fatica letteraria: La scoperta del mondo, edito dalla casa editrice Nottetempo. Luciana ha attraversato, da protagonista attenta e sensibile, una stagione lunghissima della nostra storia: dalla tragicomica ‘epopea’ del fascismo, agli scandali sessuali di Berlusconia. In questo libro ci consegna una preziosissima, davvero indispensabile, ricostruzione storica di un periodo intensissimo della nostra Storia: dal 1943 al ’47. Ma perchè, ci si chiederà, è così fondamentale la lettura di questo libro? Perchè Luciana ci racconta la sua guerra; le emozioni di un’adolescente che, per la prima volta, scopriva il mondo attraverso la guerra. Gli occhi di Luciana sono ovviamente gli occhi di un’adolescente molto intelligente e insensibile. Ma come tutte le adolescenti, la sua intelligenza si accompagnava anche al candore e all’ entusiasmo di chi si affaccia alla vita per la prima volta. La guerra, per Luciana, è la scoperta che esiste un mondo di sofferenza; un mondo che lei, figlia della borghesa benestante, fino ad allora non sapeva neanche immaginare. La guerra coincide con una spontanea adesione, proprio di cuore, all’antifascismo. Non è che ci fossero particolari precedenti nella sua famiglia: è proprio lei che ha sentito, dentro di sé, il desiderio della libertà, dell’uguaglianza, della democrazia. La guerra è stata insomma una lezione morale, ma anche-forse soprattutto-un’educazione sentimentale. Capite ora l’importanza di questo libro? Il diario di Anna Frank era il resoconto, doloroso ed emozionante, di una ragazzina che avrebbe vissuto l’orrore dei nazisti nella sua pelle. La nostra Luciana, coetanea di Anna Frank, ci propone in questo libro non il suo diario-che scrisse scrupolosamente fra il ’43 e il ’47- ma un commento a quel diario: il commento di una donna matura, in età di bilanci, che si guarda indietro. Sono passati settant’anni da quelle memorie di ragazzina, e la lunga distanza le permette di rileggere quel suo diario con nostalgia, con affetto, e anche con una tenera indulgenza. Luciana ha dedicato il libro ai suoi nipoti, ma conoscendo bene la generosità della ragazza, siamo sicuri che la dedica riguarda tutti i lettori che la amano. La scoperta del mondo è un nuovo tassello, fondamentale, per capire un po’ di più cosa è stata l’Italia di quegli anni. E per capire che per cambiare il mondo non basta combattere, ma nella battaglia bisogna metterci pure entusiasmo e felicità. Un libro, auguriamocelo, che venga proposto dai docenti nelle scuole, perchè la formazione dei giovanissimi proviene anche-se non soprattutto-dall’esempio di chi ha vissuto una vita esemplare. Come Luciana.