La solita Fiat, la solita Vinyls
16 Giugno 2010Redazionale
La già difficilissima situazione sociale ed economica, l’assalto alla democrazia ed al lavoro sta attraversando un momento molto speciale. L’accordo separato alla Fiat di Pomigliano d’Arco cerca di legittimare, in una strategia che si sta sempre più precisando, gli interessi dei padroni e l’attacco ai diritti dei lavoratori attraverso l’arruolamento di nuovi sindacati ‘gialli’. La Fiat anticipa sempre tendenze nazionali. L’arma è quella classica del ricatto sociale e della divisione dei lavoratori.
L’obiettivo strategico, da tempo perseguito, è approfittare della crisi per smontare le conquiste dei lavoratori e avere mano libera per fare profitto. Politicamente isolare, indebolire e sconfiggere quello che, pur con tutte le sue contraddizioni, è il più grande e strutturato ‘santuario’ della sinistra e la natura di classe del sindacato. Non a caso Angeletti della UIL, che assieme a CISL e UGL ha firmato l’accordo di Marchionne, dice: basta con l’antagonismo.
Siamo in presenza di una strategia che non apprezza distinzioni interclassiste per nazione o regionalità: è un attacco globale e globalizzato ai lavoratori e in particolare al Mezzogiorno. Agli operai di Fiat e di Vinyls; a Pomigliano d’Arco come a Porto Torres. Il PD di fatto sembra condividerlo.
Noi ci auguriamo che lo sciopero generale annunciato per il 25 giugno dalla CGIL abbia un grande successo, e che i lavoratori della Sardegna vi partecipino numerosi.