La speculazione energetica è arrivata

29 Aprile 2024

[Luigi Pisci]

Ciò che i Comitati hanno denunciato per anni sta iniziando a prendere concretamente forma con l’apertura di cantieri, gettate di calcestruzzo, espianto di vigneti, esproprio di terreni, scandaglio dei fondali marini, approdo di navi cariche di componenti.

La generosa mobilitazione di centinaia di attivisti radicati nelle sub-regioni storiche dell’Isola non ha potuto sopperire all’ignavia delle Istituzioni competenti, le quali sono rimaste a guardare anziché governare un processo epocale, con conseguenze permanenti e inappellabili sul tessuto paesaggistico, economico e sociale della Sardegna.

I Comitati riuniti in Coordinamento hanno però ottenuto l’indubbio risultato di far percepire al legislatore e alle imprese proponenti la Sardegna come terra ostica e organizzata nell’opposizione, rallentando un processo autorizzativo e insediativo che altrove è assai più celere.

Come già sperimentato con le grandi battaglie in difesa della Sanità Pubblica, i Comitati, con il loro infaticabile presidio, hanno informato, discusso e animato la democrazia civica in territori altrimenti abbandonati a sé stessi da partiti e istituzioni, richiamando la cittadinanza ad un rinnovato e consapevole protagonismo sociale.

Attraverso l’attento studio del fenomeno, la preparazione degli attivisti e la grande forza di volontà propositiva e mobilitativa, il movimento oggi è pronto a misurarsi con qualsiasi player del settore, sia esso istituzionale o privato.

Non solo abbiamo consegnato alle Istituzioni Regionali la proposta di moratoria più articolata e completa del panorama isolano, ma siamo oggi in grado di scrivere un piano energetico rispettoso degli obbiettivi europei in termini di de-carbonizzazione senza che questo significhi il sacrificio del Paesaggio della Sardegna, dei suoi pascoli, dei suoi seminativi, dell’immenso patrimonio archeologico, delle sue vocazioni speciali.

Il nostro Piano Energetico sarà caratterizzato da un’attenta analisi dei fabbisogni delle singole realtà territoriali, terrà conto degli impianti già esistenti, ridurrà a zero il consumo di suolo fertile, e rispetterà le peculiarità del Paesaggio, senza prevedere l’utilizzo di fonti energetiche fossili come il metano.

Quest’ultima scelta, costosamente antistorica, causerà l’innalzamento della quota di FER attribuibile alla Sardegna.

La strada maestra dovrà essere l’utilizzo di tecnologie compatibili con le caratteristiche paesaggistiche e la loro dislocazione su superfici non agricole già antropizzate.

Qualcuno obbietta che queste linee guida potrebbero contribuire ad abbassare il rendimento energetico degli impianti e la loro reddittività economica. A costoro noi diciamo: pazienza. La politica è anche scelta delle priorità, e per noi la priorità è la difesa dell’ambiente, del paesaggio e del cittadino, non la tutela del profitto privato. 

Costituzione di comunità energetiche, pannellizzazione democratica e diffusa delle superfici non agricole antropizzate, implementazione dell’idroelettrico, un tetto razionale al repowering dell’esistente, dismissione parallela dell’energia da fonte fossile, costruzione di una filiera sarda circolare del bio-gas, produzione commisurata e in prossimità dei consumi, ammodernamento della rete elettrica sarda, mantenimento delle attuali quote di energia esportata e suo aumento solo in cambio di precise politiche di investimento produttivo in Sardegna, proporzionalità tra le regioni italiane nello sforzo progressivo per la decarbonizzazione in base ai consumi e alle emissioni locali: queste sono le misure per cui si battono i Comitati Sardi contro la speculazione energetica.

Non un cavo, non una pala, non un pannello venga posto sul suolo sardo se non rispettoso di questi intendimenti!

Chiediamo alla Giunta Todde di convocare con urgenza un tavolo tecnico-programmatico che dovrà predisporre le linee guida necessarie per fermare la speculazione energetica, e restituire ai sardi la possibilità storica di essere i veri protagonisti e beneficiari della transizione ecologica isolana.

Nessuna decisione determinante ed inappellabile venga presa senza prima coinvolgere i Comitati e le comunità locali.  Vi è in ballo il destino della Sardegna per il prossimo secolo e oltre.

Luigi Pisci è il portavoce del Comitato Sarcidano Difesa Territoriale. Membro del Coordinamento Comitati Sardi Contro la Speculazione Energetica

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