L’antifascismo nel Sulcis Iglesiente
17 Dicembre 2017[Red]
Pubblichiamo una rifessione della Rete Unitaria Antifascista del Sulcis Iglesiente sull’esigenza di contrastare il nuovo fascismo, l’intolleranza e la xenofobia.
La nostra Rete è formata da un gruppo di persone eterogeneo per età e per percorso politico che ha deciso, circa un anno fa, di mettersi insieme per contrastare intolleranza, razzismo, xenofobia, sessismo e omofobia. In una parola per contrastare la violenza del neofascismo dei nostri giorni. Il fascismo oggi continua ad essere negazione del diritto di uguaglianza e di non discriminazione, che si traduce sempre in “alcuni che vengono prima di altri”. Per noi non esistono differenze: donne e uomini devono avere pari dignità e diritti, a prescindere dal genere, orientamento sessuale, provenienza, condizioni personali e sociali. Esistono soltanto esseri umani che hanno il diritto ad avere una vita giusta e dignitosa, senza discriminazioni. Sembra una banalità ma in questa fase storica, in Sardegna come in Europa, sta diventando una necessità doverlo ribadire con forza. Così come lo stesso termine “antifascismo” sembra qualcosa di vecchio e superato ma, invece, diventa attualissimo quando, in un momento in cui la crisi morde sempre più ampi settori della società, si riaffacciano gruppi e partiti politici apertamente fascisti e filo-nazisti.
Non abbiamo ricette o soluzioni preconfezionate, non abbiamo il manuale del buon antifascista in tasca: il nostro obiettivo è contrastare l’attuale deriva fascista e ci proviamo con l’informazione e la cultura, ma anche con azioni concrete, con la solidarietà e la partecipazione. Collaboriamo con associazioni, comitati, collettivi, forze sociali, istituzioni per contrastare, in maniera resistente, chi fomenta l’odio per motivi razziali.
Abbiamo dato vita, insieme a numerosi artisti, musicisti e associazioni, alla prima edizione della Primavera Resistente, un ricco calendario di iniziative in previsione del 25 Aprile: oltre 50 le associazioni, i gruppi, gli artisti e le attività commerciali che hanno aderito. Dalla fine di marzo alla fine di maggio sono state 22 le iniziative (alcune durate anche diversi giorni) sportive, culturali, teatrali, cinematografiche, di approfondimento e di incontro.
Momento centrale della Primavera Resistente è stata la festa del 25 Aprile, organizzata a Carbonia per ricordare la Liberazione dal nazifascismo e la lotta partigiana, con tanti musicisti e condivisione di ideali, passione, momenti di socialità e laboratori, in una giornata che è voluta andare al di là delle, giuste ma sempre troppo ingessate, commemorazioni istituzionali. Ci stiamo preparando per la seconda edizione della Primavera Resistente aperta a tutti coloro che sentono che è venuta l’ora di metterci la faccia e dire basta alle guerre fra poveri e a chi alimenta l’odio nei confronti “dell’altro”. Abbiamo creato una pagina facebook per informare, veicolare notizie, denunciare pubblicamente e opporci alla mistificazione delle realtà che imperversa anche nei social.
Stiamo dando supporto per l’organizzazione e la pubblicizzazione di diverse iniziative, come per le presentazioni sull’impatto dei poligoni militari in Sardegna, le iniziative con i migranti, per la difesa dei diritti di tutti e tutte e la battaglia per la riconversione della fabbrica di bombe di Domusnovas. Ci opponiamo a partiti, partitini, associazioni che, in maniera manifesta o sotto mentite spoglie, si ispirano a ideali mortiferi, pericolosi e infami come quelli del fascismo. Anche se del terzo millennio.
Abbiamo partecipato a raccolte di vario tipo, organizzate da sindacati, associazioni o centri di accoglienza, e abbiamo aiutato persone e famiglie in difficoltà senza conoscere la provenienza geografica. Lo abbiamo fatto perché per noi la solidarietà o è per tutti o non è per nessuno. Lo abbiamo fatto perché siamo Antifascisti e Antifasciste e pensiamo che ciascuno di noi possa costruire una società più giusta, senza confini e pregiudizi razziali. Questo si fa contaminandosi, conoscendo altre culture, capendo i propri limiti e ricchezze e soprattutto riconoscendo chi è il vero responsabile del malessere sociale. E il popolo sardo, in particolare, dovrebbe sapere bene cosa significa essere sfruttati, colonizzati, derubati e soprattutto sapere bene cosa significa emigrazione.
Non siamo un partito e, dunque, non cerchiamo voti. Odiamo la povertà non i poveri, combattiamo il nazionalismo e il razzismo e crediamo che soltanto uniti si possa vincere questa battaglia.
Noi non porgiamo l’altra guancia. Questa Rete ha la volontà di essere larga e partecipata, vuole coinvolgere tutte le persone del Sulcis-Iglesiente che hanno a cuore i valori dell’antifascismo.