L’attualità del docufilm Profondo Nero di Roberto Pili

17 Dicembre 2024

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In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, martedì sera si è svolta la prima proiezione pubblica del docufilm “Profondo Nero“, realizzato dal regista sardo Roberto Pili e dal produttore Francesco Pili, ricevendo gli applausi e i consensi del pubblico presente. L’evento, organizzato dall’A.S.A.R.P. (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica), ha avuto luogo presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna.

Le tematiche centrali di “Profondo Nero” si intrecciano attorno alla creatività, intesa come strumento di resilienza, e alle forme artistiche, considerate mezzi per affrontare le sfide legate alla salute mentale. Il racconto significativo di Davide Lai, storico writer sardo conosciuto nel panorama dell’arte urbana con il nome di Nero, funge da fulcro, arricchito da interviste a figure emblematiche della cultura hip hop italiana e sarda, oltre a professionisti del settore.

Al termine della proiezione, si è svolto un confronto con il pubblico, moderato da Roberto Loddo. Hanno partecipato alla discussione Gisella Trincas, Presidente dell’A.S.A.R.P./UNASAM; Alessandro Montisci, psichiatra e co-fondatore dell’A.S.A.R.P.; Carla Puligheddu, Garante dei Diritti dei Minori e degli Adolescenti della Regione Sardegna; Irene Testa, Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà della Regione Sardegna; Valdo Di Nolfo, Consigliere Regionale della Sardegna e componente della II Commissione; Mauro Carta dell’Università di Cagliari, coinvolto nel Progetto Quality Rights; e Alessandro Coni, psichiatra.

La Giornata Mondiale dei Diritti Umani è una celebrazione internazionale che si tiene ogni anno il 10 dicembre in tutto il mondo. Questa data è stata scelta per commemorare la proclamazione, avvenuta il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Le parole di Gisella Trincas: “come A.S.A.R.P. siamo stati ben felici di partecipare a questo progetto che consideriamo di altissimo profilo culturale, che parla al cuore e alla testa della gente attraverso la storia del protagonista. È un inno alla vita e ci fa capire quanto l’arte sia importante nella vita delle persone. Considero questo progetto un valido contributo culturale alla lotta contro lo stigma e i pregiudizi sociali. Praticare arte, in tutte le sue forme è salute mentale e mi piacerebbe che questo importante docufilm, col suo messaggio culturale, sia diffuso nelle scuole”.

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