Le belle “famiglie” italiane
1 Giugno 2009Bruno Caria
Se la vostra indignazione, dopo aver letto il post “L’uomo dalle mani d’oro” non avesse già raggiunto i livelli di guardia del Po in piena, ecco delle altre interessanti notizie riguardanti ancora una volta il nostro “Golden Man” e la sua bella famiglia. “Golden Man” è al secolo Angelo Balducci, quasi un novello Re Mida che dalla sua potente posizione di Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonché capo del Dipartimento dello Sviluppo della Protezione Civile, nonché alter ego di Guido Bertolaso, è da qualche anno il responsabile degli appalti di tutti i grandi eventi che si organizzano sul suolo italiano, compresi il G 8 maddalenino e il Campionato Mondiale di Nuoto 2009 di Roma, di cui solo ora sta incominciando a scoprirsi qualcosa. Balducci è cioè colui che provvede, tramite una struttura di supporto, alle procedure necessarie per l’affidamento degli incarichi, alla stipula dei contratti, alla direzione dei lavori e al controllo dei pagamenti degli stati di avanzamento. Una potenza assoluta che, grazie alla riservatezza di cui godono gran parte dei lavori gestiti dalla Protezione Civile, muove milioni di euro di fondi pubblici. Soldi veri e soprattutto soldi nostri. Dopo essere stato accusato di aver palesemente favorito alcune imprese legate alla famiglia Anemone, con l’assegnazione di alcuni grossi appalti milionari per lavori riguardanti opere da realizzarsi a La Maddalena per il G8 e a Roma per i Mondiali di Nuoto, imprese a loro volta legate a Rosanna Thau, moglie di Balducci, lo stesso Balducci viene revocato dall’incarico dal Presidente del Consiglio Berlusconi. Il 24 dicembre 2008 (neanche alla vigilia di Natale si può stare tranquilli!), visti gli eventi, Balducci invia a Bertolaso una lettera in cui precisa diverse cose, tra cui che è vero che c’è identità di residenza tra lo studio professionale utilizzato dalla ditta Anemone e quello di sua moglie (vedi post precedente), ma che questo “non costituisce affatto elemento sintomatico di collegamenti di sorta né tanto meno di curiosi legami di affari”. Il 26 dicembre 2008 il Dipartimento della Protezione Civile precisa che l’ingegner Angelo Balducci “non è un proprio dirigente ma è il Presidente del Consiglio Superiore Lavori Pubblici presso il Ministero delle Infrastrutture, quindi la massima autorità istituzionale in materia di appalti e di realizzazione di opere per conto dello Stato. Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile e Commissario delegato per il G8, dott. Guido Bertolaso, ha ricevuto dall’ingegner Balducci una relazione che ribadisce la regolarità delle procedure seguite ed esclude qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere”. Considerando i tempi brevissimi tra l’arrivo della lettera di Balducci (il 24 dicembre) e la risposta della Protezione Civile (il 26 dicembre) è difficile pensare che Bertolaso abbia verificato proprio il giorno di Natale la procedura attuata o le indiscrezioni ventilate circa i curiosi rapporti tra la famiglia Balducci e la famiglia Anemone. Solo che qui non si tratta di condividere una sede o uno studio professionale. Basta infatti fare una visura alla Camera di Commercio per scoprire che la Erretifilm, di proprietà della moglie di Balducci, nel 2002 ha ricevuto 25 mila euro come capitale sociale da un imprenditore, Vanessa Pascucci. Un piccolo capitale, se vogliamo. Ma chi è questa benefattrice? È la proprietaria al 50% della Redim 2002, la società che controlla l’Arsenale scarl, l’impresa che fornisce la manodopera al cantiere principale del G8 a La Maddalena. Ma la Redim 2002 di Vanessa Pascucci possiede il 70% anche di un’altra impresa, la Minerva Società Consortile, amministrata da Daniele Anemone, titolare al 98% dell’Impresa Anemone Costruzioni: guarda caso proprio la ditta che si è aggiudicata la fetta più grossa del contratto per il G8. Daniele Anemone è anche a capo dell’omonimo Gruppo Anemone che possiede il 55% della Maddalena scarl, un’altra società costituita con lo scopo di fornire manodopera al cantiere dove già lavora l’Arsenale scarl. In altre parole: Vanessa Pascucci nel 2002 mette a disposizione 25 mila euro per la moglie del capo del Dipartimento dello Sviluppo della Protezione Civile, incaricato degli appalti per il G8; con lei nel 2007 condivide una società, e nel 2008 con le aziende del Gruppo Anemone per cui lavora ottiene dalla Protezione civile i superappalti per il G8. Appalti affidati proprio al coordinamento di Balducci. Una vicinanza curiosa, ma che non configura nessun reato, è vero. Lo stesso Balducci si affretta a precisare che la società della moglie è poco più che un hobby, che è inattiva e in liquidazione. Poca cosa, quindi.
Ma se tutto è a posto come crede Bertolaso, perché allora Berlusconi rimuove Balducci dalla carica e lo sostituisce non solo da responsabile degli appalti per il G8 di La Maddalena ma anche da quelli per i Mondiali di Nuoto di Roma e per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia? Evidentemente qualcosa non lo convince nel comportamento e nell’operato di Balducci. Che abbia letto il bilancio 2007 della Erretifilm da cui risulta che la società di Vanessa Pascucci e della moglie di Balducci dichiara un attivo di ben 330 mila euro? Niente male per una società inattiva e niente male considerando l’esiguo capitale di partenza! Sembrerebbe proprio che anche la moglie di Balducci sia una donna dalle mani d’oro! Domanda: è possibile che questo dono da re Mida i Balducci lo abbiano trasmesso anche al loro figlio Filippo? Il sospetto è legittimo, ma è meglio controllare di persona. Che cosa fa di bello il giovane Filippo Balducci? E’ il titolare del Salaria Sport Village, un posticino niente male frequentato dalla Roma che conta, e da diversi Vip. Non solo piscina, campi da tennis e centro estetico, ma feste mondane, party esclusivi, fuochi d’artificio e ospiti di riguardo come Paolo Bonaiuti, Elisabetta Gardini e Mariano Apicella. Ora si dà il caso che nel luglio 2009 a Roma si terranno i Campionati Mondiali di Nuoto e si dà sempre il caso che il padre di Filippo sia, per uno strano scherzo del destino, il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici nonché il manager di Stato preposto dalla Protezione Civile a gestire gli appalti per gli stessi Mondiali di Nuoto. Appalti in cui, grazie alla definizione di “emergenza nazionale” rilasciata dal Governo, le procedure sono accorciate e i vincoli allegramente diluiti. E così Filippo Balducci presenta a suo padre Angelo Balducci la richiesta per triplicare, naturalmente a spese dello Stato, le strutture del Salaria Sport Village di sua proprietà: quasi 38 milioni di investimento, 160 mila metri cubi, 27.868 metri quadri di piscine coperte, palestre e un albergo-foresteria. Il tutto, tanto per non farsi mancare niente, all’interno dell’area alluvionale del Tevere, oltretutto vincolata dal piano regolatore. Ed infatti, Comune e Provincia danno giustamente parere negativo al progetto perché in caso di alluvione proprio questi sono i terreni che dovrebbero dare sfogo all’onda di piena del fiume. Il 13 giugno 2008 Angelo Balducci, viene sostituito da Berlusconi con Claudio Rinaldi, che diventa quindi il nuovo Commissario delegato alle opere pubbliche e private per i Mondiali di Nuoto. Partita chiusa? Niente affatto, ed infatti, dopo appena cinque giorni Rinaldi firma il provvedimento di intesa, atto che sostituisce la concessione edilizia, per la società fondata da Filippo Balducci, il figlio di Angelo. A Rinaldi gli ci sono voluti appena cinque giorni per chiudere un procedimento aperto da 16 mesi, molto contestato dagli ambientalisti e osteggiato da Comune e Provincia, che rilevavano la non trasformabilità dell’area agricola. Unico parere positivo è quello di Roberto Grappelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino del Tevere (segnate questo nome perché lo ritroveremo più avanti). Per ora facciamo invece un passo indietro. Ricordate che Angelo Balducci scrisse a Bertolaso che le procedure seguite per gli appalti su G8 e Mondiali di Nuoto erano state regolari e che escludeva qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere, dunque anche con l’Impresa Anemone Costruzioni? Peccato che il 19 maggio 2004 Filippo Balducci e Diego Anemone, principale socio dell’Anemone Costruzioni, costituiscano insieme la Società Sportiva Romana ed acquistino (sempre insieme) per qualche milione di euro il centro sportivo della Banca di Roma a Settebagni. Questa stessa società presenta al Commissario delegato, Angelo Balducci, cioè al padre di Filippo, il progetto per ampliare il club privato nell’area di rispetto del Tevere. Però i due soci decidono spariscono quasi subito. A fine 2004, prima che Berlusconi nomini il nuovo Commissario per i Mondiali di Nuoto, Filippo Balducci e Diego Anemone consegnano tutte le loro quote a due fiduciarie. Le stesse che lo stesso giorno fondano la società Salaria Sport Village. Una coincidenza? Forse, però Filippo Balducci mantiene il suo ufficio all’interno del complesso sportivo e l’impresa che sta eseguendo i lavori è della moglie di Diego Anemone, Vanessa Pascucci, a sua volta socia e finanziatrice della moglie di Angelo Balducci in una casa di produzioni cinematografiche. Ma non basta, perché risulta che le due fiduciarie ogni anno foraggino, attraverso anticipazioni a titolo gratuito, la società fondata da Balducci junior: 2 milioni 180 mila euro nel 2004, 4 milioni 194 mila nel 2005, 3 milioni 595 mila nel 2006, 2 milioni 885 mila nel 2007. Ai quali vanno aggiunti 8 milioni di “immobilizzazioni materiali”. Qual è il motivo di tanta “generosità”? Intanto, mentre la società ingurgita milioni, gli Anemone partecipano alle gare d’appalto per opere di cui Angelo Balducci è l’arbitro, riuscendo sempre a vincere e a prendersi la fetta più grossa dei finanziamenti. Parrebbe dunque, a dispetto delle convinzioni di Bertolaso, che qualche legame familiare tra i Balducci e gli Anemone esista per davvero. Dal che se ne deduce che le affermazioni di Angelo Balducci circa la categorica esclusione di qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere, faccia un po’ acqua da tutte le parti e che Bertolaso, posto che non sospettasse niente, non avrebbe dovuto avvallarne le dichiarazioni. A proposito: dopo anni all’Autorità di Bacino del Tevere, il Segretario Generale Roberto Grappelli, che a suo tempo aveva autorizzato l’ampliamento del Salaria Sport Village, ha ottenuto due incarichi di prestigio. E’ diventato presidente della metropolitana di Roma e collaudatore delle grandi opere per il G8 alla Maddalena… E il cerchio si chiude. La bella notizia è che ora sulle opere dei Mondiali di Nuoto indaga la Procura della Repubblica. L´inchiesta, partita lo scorso gennaio, ha trovato ulteriori elementi dopo un dettagliato esposto che ha messo in risalto come l´approvazione del commissario straordinario per Roma 2009 sia arrivata dopo i “no” del Comune e della Provincia, decisi a tutelare un’area agricola a rischio esondazione. Le indagini devono accertare se il commissario possa concedere autorizzazioni in deroga al Piano Regolatore Generale e le eventuali irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni urbanistiche. A quando una bella inchiesta sui lavori per il G8 a La Maddalena e sugli strani rapporti tra le famiglie Balducci e Anemone? Piacerebbe avere conferma della loro regolarità.