Le tante vite di Chiara
16 Luglio 2014Roberto Loddo
E’ morta la figlia del nostro amico Marco Espa. E’ molto difficile scrivere della morte di una persona che non si conosce, perché c’è sempre il rischio di cadere nella retorica delle parole buone per ogni lutto, nelle banalità e nel copia e incolla delle espressioni di affetto e vicinanza. Forse chi ha vissuto l’esperienza della sofferenza e del dolore di un proprio familiare può comprendere meglio il senso della scomparsa. La sofferenza di chi ti sta vicino ti porta a trasformare la realtà che ti circonda e lottare fino all’ultimo minuto. Questa è anche l’esperienza di Marco e dei 27 anni passati insieme a sua figlia Chiara.
Chiara era una ragazza cerebrolesa che ha arricchito la vita della sua famiglia. Un arricchimento umano, morale a sociale iniziato con l’unione delle famiglie dei bambini cerebrolesi attraverso la fondazione dell’associazione ABC Sardegna. Un percorso di lotte che ha reso queste famiglie capaci di risolvere situazioni difficili e negative in qualcosa di positivo per il benessere di tutta la comunità. Affrontare eventi dolorosi significa anche crescere come esseri umani, e la dimostrazione del coraggio di questi familiari si può toccare con mano ogni giorno, perché questi bambini oggi stanno a casa, con le loro famiglie e non sono rinchiusi negli istituti-lager per il ricovero collettivo di centinaia di persone.
Il sorriso di Chiara continuerà ad accompagnare tutti i familiari che non vogliono rassegnarsi alle ingiustizie e alle dinamiche istituzionalizzanti. La mia vicinanza alla famiglia di Marco Espa insieme a quella di tutta la redazione del manifesto sardo sarà espressa nel nostro sostegno delle famiglie che cercano di farsi carico in prima persona della cura del proprio figlio e lottano per il riconoscimento del diritto dei bambini di vivere nella loro famiglia.
18 Luglio 2014 alle 14:47
Lottare per vivere e per la vita è dolore e passione, ma ci regala il senso della ns dimensione e ci spalanca orizzonti inimmaginabili….nella cosidettà Normalità. Che il riposa ti sia dolce Chiara chiarissima, buon viaggio
18 Luglio 2014 alle 17:12
La morte di Chiara mi ha riportato indietro nel tempo. Mia nipotina Daniela ,una bellissima bambina celebrolesa, è morta ormai da 10 anni, quando nacque lei, nel 1984 questa parola ” celebrolesa” era quasi impronunciabile, ma Daniela nasceva da due genitori fantastici, Chiara e Renato che ta subito hanno fatto della loro bambina il loro tesoro. Comprese le possibilità di poterle garantire le cure migliori. Pionieri negli USA (dopo tante battaglie condotte in solitaria contro una regione sorda che poco o nulla dava) e generosi nel condividere la loro esperienza. Così quando nacque Chiara, furono molto contenti di accogliere Marco e Ada nella loro casa. Da li nacque il primo progetto di assistenza personalizzata per malati gravi. Dall’ incontro di due coppie di genitori che mai si sono arresi! Grazie siete stati grandi!
27 Luglio 2014 alle 18:37
Conosco questo dolore, anch’io ho perso la mia primogenita che non ha potuto festeggiare il suo settimo compleanno.
I nostri figli continuano a vivere in noi: la morte non ci separa ma ci lega ancora di più. Un abbraccio caloroso a tutta la famiglia
Anna di Falconara M.
28 Ottobre 2014 alle 12:51
GRAZIE GRAZIE A TUTTI DI CUORE. LA STRADA CONTINUA COSI COME LA BATTAGLIA.