Le vacanze di Renzi
16 Gennaio 2015Graziano Pintori
Il Movimento 5 Stelle ha fatto sapere all’Italia intera che Matteo Renzi si è recato in Valle d’Aosta con gli sci, per trascorrere le vacanze natalizie. Hanno annunciato, a modo loro, che le ha godute a carico dei contribuenti italiani perché si è servito di mezzi, luoghi e personale statali. “Con le dita sporche di marmellata”, hanno rivelato, per descrivere la flagranza del reato. Il clamore mediatico creato su questa vicenda sapeva più di pettegolezzo e non di un fatto politico da esecrare; sapeva di notizia vuota simile a quelle utilizzate da certi giornali patinati, nei confronti dei personaggi dello spettacolo, per aumentare la vendita delle copie. Grillo e Casaleggio, i leader dei pentastellati, oltre a conoscere il mondo dello spettacolo e dell’informatica, conoscono bene l’uso dei mezzi d’informazione e il procedimento per trasformare una notizia banale in colpo “giornalistico”, cioè trasformare una notizia vuota con un’altra apparentemente di sostanza. Lo scopo della manipolazione è che al lettore, o all’ascoltatore, resti depositata nella memoria il nome e l’immagine negativa del personaggio coinvolto nella notizia. Tale procedura è simile a quella utilizzata nella pubblicità martellante e onnipresente, al fine di condizionare le scelte del consumatore quando si trova davanti alla merce degli scaffali della grande distribuzione. Il ragionamento poco prima riportato si lega alle intenzioni di Grillo e Casaleggio, perché il loro scopo è che nelle scatole della memoria dei consumatori di notizie si depositi un’altra immagine negativa di Renzi. Tradotto in politica, con la “p” minuscola, significa procacciarsi consenso, anche se la notizia si rivelerà irrilevante, fine a se stessa. Infatti, le uniche verità in tutta la faccenda sono: che il cittadino Renzi ha trascorso con la famiglia le vacanze natalizie in Valle d’Aosta; l’altra è che il capo del governo italiano per fare le vacanze deve sottoporsi ai protocolli di sicurezza, che non gli permettono di muoversi a suo piacimento, neanche di scegliere il mezzo di trasporto. Bisogna aggiungere che la banalità della notizia non può reggere nei confronti di Renzi, perchè non è uno sprovveduto, non è uno che si sporca le dita con la marmellata per risparmiare alcune migliaia di euro. Tanto è vero che ha dimostrato che le spese private sono state sostenute con gli euro del suo portafogli. Il fiorentino non è un gonzo. Al contrario, egli dimostra di essere in grado di raggirare e non di essere raggirato; tutti i giorni, con i suoi modi e il suo eloquio continuo e incessante, riesce con successo a trasferire le sue responsabilità sugli altri, sui gufi e sulla vecchia nomenklatura politica italiana. Come Berlusconi usava il plagio per elevare la sua immagine, Renzi usa l’incanto verbale per avere dalla sua tutti gli interlocutori, sia che si tratti di un cittadino qualunque che lo ferma per strada, sia che si tratti di un capo di stato, oppure che sia davanti al parlamento europeo. Egli non ha tempo da perdere con gli “spiccioli” della politica scandalistica, come il suo predecessore delle TV private, tanto meno trova il tempo da dedicare alle urla e agli sproloqui di Grillo e alla filosofia informatica di Casaleggio, apertamente in crisi di astinenza da ascolti e consensi. Dal PD di Renzi non vengono “licenziati” e tanto meno scappano i parlamentari, come succede con i padroni del 5Stelle, anzi i parlamentari del PD dimostrano di essere ben ancorati allo scoglio del potere, compresi i Civati di turno. Nella testa del vulcanico primo ministro c’è la tenuta dell’impegno per l’attuazione dei parametri economici imposti dalla Troika a scapito della produzione e dell’occupazione, allo stesso tempo tiene a bada le insidie che potrebbero far traballare la tenuta del governo. Matteo Renzi si è assunto l’onere e l’onore, dal suo punto di vista, di imporre il regime di austerità e fare in modo che in Italia non si creino le condizioni politiche che hanno preso piede in Grecia con Tsipras, leader di Syriza, in Spagna con Iglesias, leader di Podemos, in Portogallo e Irlanda dove la sinistra fa passi avanti notevoli. Di fatto Renzi non ha molto tempo da dedicare alle “battute” di Grillo e al sodale triste imprenditore informatico e a tutti i grillini. Questi ultimi possiedono concrete potenzialità, in termini numerici, nel parlamento italiano, in grado di rallentare il programma renziano se utilizzassero argomenti più efficaci e azioni politiche più ampie e coinvolgenti. Ma di tutto questo, evidentemente, ancora non si rendono conto.
*Nell’immagine: Hieronymus Bosch – Allegory of Luxury, Central Panel of Triptych