Lega e M5S stanno scardinando i principi costituzionali
1 Febbraio 2019[Graziano Pintori]
Di quanto sia preoccupante e delicata la situazione politica e sociale dell’Italia è sotto gli occhi di tutti. Per rendersene conto basterebbe prestare attenzione alla politica sui flussi migratori del Parlamento, la cui maggioranza è trascinata dalla verbosità dei viceprimiministri e dal capo dell’Esecutivo con il compito di ottundere gli eccessi, non solo verbali, della compagine governativa. Eccessi che alimentano e incoraggiano certe azioni violente e parafasciste di casa pound e forza nuova, che rendono la democrazia più triste e fragile. Perciò i monitoraggi del Consiglio d’Europa sulla situazione italiana non riportano nulla di nuovo, essendo palese la deriva delle nostre istituzioni verso le sponde dell’antidemocrazia, del razzismo, della xenofobia. Piuttosto ci sarebbe da chiedersi: Rilevazione periodica fatta da chi? Da quell’Europa che patisce di un blocco decisionale? Da cui emerge da Ovest a Est, da Nord a Sud quanto sia in debito di giustizia, di integrazione, di solidarietà, di pace e così via? Altro che Europa dei popoli! Altro che accordi e trattati sulla libera circolazione delle genti! Altro che frontiere aperte e liberi confini! Lo sguardo d’insieme ci rivela l’Europa non più dotata di “Ampio Sguardo”, secondo il significato etimologico del nome, ma un’Istituzione cieca come i porti italiani: chiusi, cupi, oscurati nei confronti dell’umanità, dei poveri… degli ultimi. Un muro di cecità che non è solo italiano ma di tutto il Continente, spazzato dal vento dei nazionalismi, dei respingimenti, dei neofascismi. Perciò come non riesco a capire perché il bue dica cornuto all’asino, altrettanto non capisco perché il monitoraggio sull’asino/Italia sia votato dal bue/Strasburgo, dal momento in cui le responsabilità sui flussi migratori coinvolgono i poteri economici e politici europei. La cosiddetta EU dovrebbe manifestare obiettività, coraggio e responsabilità dinanzi alle immani tragedie del Mediterraneo, dovrebbe volare alto rispetto a qualsiasi strumentalizzazione politica/elettorale. Per esempio, con serietà dovrebbe iniziare a valutare le coste dell’Europa meridionale come confine dell’intero continente e non delle singole nazioni, sulle quali gravano il peso sociale, economico e politico. Nello specifico le sponde italiane meta dei disperati del sud del mondo, non possono suscitare un continuo tiremmolla inconcludente fra l’Italia e il resto d’Europa, che diventa crudeltà nel momento in cui coloro che tentano di sfuggire alla fame e alle guerre sono considerate delle merci, ad uso e consumo per campagne elettorali e altre inquietanti finalità politiche e sociali. Non a caso le lancette della storia tornano sempre più indietro: prima con la paura dello straniero, percepito come anello della criminalità; poi si passa all’indecente difesa della razza dall’ignoto migrante, da cui la cieca criminalizzazione dell’intero impasto composto di migranti e di tutti quelli che praticano la solidarietà e l’accoglienza. Da questo humus un tipo come il leghista Salvini acquisisce linfa e fiato, infatti, riesce a far credere che i mali dell’Italia, per quanto storicizzati, siano da attribuire agli stranieri migranti senza patria, senza terra. Inoltre, grazie all’incondizionato appoggio del 5Stelle e al tiremmolla con l’Europa, Salvini può esercitare i suoi modi da bullo di periferia, può chiudere sia i porti, sia i Cara e urlare con cinica soddisfazione: “Prima gli italiani!”. Salvo poi vedere gli ex lavoratori italiani dei Centri di Accoglienza disoccupati e per strada assieme ai migranti “sgombrati” e abbandonati a se stessi, lungo le strade e le stazioni o latitare nei vicoli bui della malavita. L’Europa di Strasburgo non può non capire che parte della linfa vitale di Salvini è fornita dallo stesso Parlamento Europeo, la cui indecisione, in merito alla gestione dei flussi migratori, facilita la prerogativa decisionale all’inqualificabile viceprimoministro italiano. Infine, bisogna ricordare le grandi responsabilità del 5Stelle, il quale pur di concretare l’anomalo contratto politico con la Lega si è reso disponibile a fascistizzare la nostra società, scardinando i principi costituzionali sui quali si reggono i valori dell’accoglienza, della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà democratica.
Graziano Pintori è il presidente provinciale dell’Anpi di Nuoro
2 Febbraio 2019 alle 19:13
I 5 Stelle qualcuno dei principi costituzionali stanno anche cercando di attuarlo: sostegno ai bisognosi (art. 38 e 36 Cost.), secondo quanto dice Lorenza Carlassare. Anche la lotta alla corruzione fa parte di questo indirizzo (art. 54 Cost.) e altro ancora. L’analisi andrebbe affinata, vedendo ombre e luci.
2 Febbraio 2019 alle 19:32
Caro Ancrea, i cinque stelle sono complici quanto la lega di Salvini di una politica di sterminio nel Mediterraneo e nei campi di concentramento libici. Anche alcuni generali della dittatura di Franco erano sinceri ambientalisti, Bombacci fu persino anticapitalista. Non per questo la storia ci ha costretto a ricordare le luci del governo di Franco e le analisi sociali di Bombacci. La parte più sana della società contro l’odio, l’intolleranza e il razzismo sta generando in queste ore una mobilitazione eccezionale per fermare gli specialisti del disumano che Marco Revelli definisce “i chierici di questo infame culto del truce”. L’articolo di Pintori va bene così e sai perché Andrea? Perché noi del manifesto sardo abbiamo deciso da che parte stare. Stiamo dalla parte dei 177 della Diciotti, sequestrati come fossero un carico di bestiame e segregati contro la loro volontà e contro ogni principio politico e morale; Stiamo dalla parte dei 47 della Sea Watch messi a rischio della vita per un basso calcolo politico e elettorale.