Lettere da Sheikh Jarrah: Il manifesto sardo intervista Luisa Morgantini
21 Giugno 2021[red]
Il manifesto sardo organizza il terzo aggiornamento sulle violenze dell’esercito israeliano in Palestina e l’attacco a Gaza e West Bank: questa sera, (lunedì 21 giugno) alle ore 18.00 in diretta dalla pagina Facebook del manifesto sardo e dalla pagina Instagram di Roberto Loddo. Roberto Loddo del manifesto sardo intervista Luisa Morgantini, presidente di AssoPace Palestina ed ex vicepresidente del Parlamento europeo.
Figlia di partigiani, Luisa Morgantini è stata la prima donna eletta nella segreteria della FLM di Milano (Federazione Lavoratori Metalmeccanici FIM- FIOM-UILM per la FIM-CISL). È stata eletta nel Parlamento Europeo nel 1999 e riconfermata nel 2004 come indipendente, nelle liste di Rifondazione Comunista, nella circoscrizione centro, dopo rinuncia di Fausto Bertinotti che ha accettato l’incarico nella circoscrizione sud.
Da gennaio 2007 è stata eletta Vicepresidente del Parlamento Europeo con l’incarico delle politiche europee per l’Africa e per i diritti umani. Ha fatto parte delle seguenti Commissioni: per lo sviluppo, per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, Affari Costituzionali, Sottocommissione per i diritti dell’uomo. È stata membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese; della Delegazione all’Assemblea parlamentare Euromediterranea; della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per l’osservazione elettorale ed è stata nell’intergruppo Iniziative per la pace.
È tra le fondatrici della rete internazionale delle Donne in nero contro la guerra e la violenza e fa parte del coordinamento nazionale dell’Associazione per la pace, un movimento per la non violenza e la pace. Fortemente impegnata per la pace e il riconoscimento di giustizia, diritti e libertà in Palestina, ha fondato ed è attualmente presidente dell’associazione AssoPacePalestina. Ha ricevuto il premio per la pace delle donne in nero israeliane e il premio Colombe d’Oro per la Pace di Archivio disarmo, è tra le 1000 donne nel mondo che sono state candidate al Premio Nobel per la pace.