L’irregolarità della fabbrica di bombe nuovamente all’attenzione della magistratura

12 Luglio 2024

[red]

Un nuovo esposto alla procura di Cagliari è stato presentato dagli avvocati Giulia Lai e Paolo Pubusa sulle nuove irregolarità riscontrate nell’ampliamento dello stabilimento che produce esplosivi e bombe a Domusnovas – Iglesias, nel sud-ovest della Sardegna.

Gli avvocati, incaricati di rappresentare le Associazioni Italia Nostra Sardegna, Centro di Sperimentazione Autosviluppo, Assotziu Consumadoris de Sardigna, il Comitato Riconversione RWM, la Confederazione Sindacale Sarda, l’Unione Sindacale di Base Sardegna, i Cobas Cagliari e  il Cagliari Social Forum, per segnalare nuove e gravi irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni che hanno consentito l’ampliamento dell’impianto di Domusnovas-Iglesias della RWM e il proseguimento dell’attività di produzione di esplosivo e ordigni bellici nella vecchia linea produttiva dello stabilimento.

Tra le varie segnalazioni, i firmatari hanno informato i magistrati della mancata esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021 (che accoglieva il ricorso presentato da Italia Nostra, USB Sardegna e Assotziu Consumadoris de Sardigna dichiarando l’ampliamento dell’impianto illegittimo), paventando anche l’ipotesi che attraverso la richiesta di Valutazione Ambientale postuma l’azienda stia cercando di sanare un impianto a tutti gli effetti riconosciuto abusivo. 

Altri elementi segnalati riguardano la realizzazione di una parte degli impianti e di imponenti opere
edilizie in aree gravate da vincolo idrogeologico e in aree a pericolosità e rischio idraulico e di
esondazione molto elevato (classificate Hi4), dove è vietata l’edificazione, proprio per evitare di accrescere i rischi dovuti all’instabilità delle aree.

Rischio che la RWM ritiene evidentemente di poter scongiurare cancellando dalle mappe l’intero reticolo idrografico di tutti gli affluenti del Rio Figu interni alla sua proprietà, in quanto elementi idrici “non significativi”.  Una richiesta di cancellazione presentata ai Comuni e da questi fatta propria e inoltrata all’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico, formulata, ancora una volta, sulla base di una rappresentazione non corretta dell’idrografia dell’area. Si tratta infatti, a parere degli esponenti, di una richiesta anomala e pericolosa per gli eventuali effetti negativi sul territorio, e comunque non rispondente ai criteri indicati nelle Linee guida per l’attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico.

I sottoscrittori chiedono inoltre alla procura di Cagliari di verificare se nelle autorizzazioni edilizie rilasciate recentemente per la prosecuzione dell’ampliamento dell’impianto possano ravvisarsi estremi di reato e se l’occultamento ai portatori di interesse delle informazioni di carattere ambientale possa contrastare con il diritto-dovere dei cittadini ad essere informati e coinvolti nei processi decisionali relativi all’ambiente e la tutela dei territori.

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