L’odore dello scirocco

1 Dicembre 2015
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Carla Locci

L’odore dello scirocco è il romanzo d’esordio di Gianluca Massa, pubblicato in ebook nell’agosto del 2014 dalla casa editrice digitale Regina Zabo.

L’odore dello scirocco può essere definito romanzo corale: la storia è raccontata in gran parte dai personaggi stessi, non è quindi possibile individuare un protagonista; questo ruolo spetta al villaggio stesso in cui le vicende sono ambientate: il villaggio di Mallonis.

Si tratta di un paesino inventato, collocato dall’autore, in modo abbastanza vago, nella zona del Sulcis. È un posto talmente isolato che è ideale come luogo di confino.

«[…]presto sarei stato dimenticato da tutti, e avrei finito i miei giorni in un paese che non meritava nemmeno di essere menzionato nelle carte geografiche» 

Fu questa la considerazione di Don Silvestro il parroco di Mallonis quando dal Continente venne spedito in questo paese a causa della condotta licenziosa tenuta nei confronti delle sue parrocchiane, quando chiese dove fosse diretto, nessuno seppe infatti indicargli un punto preciso.

Gli eventi narrati si svolgono durante la settimana che va dal 18 al 25 giugno 1926, quando un vento di scirocco comincia a spazzare il paese ammorbando i suoi abitanti con un odore «che molti senza pudore definirono, davanti allo stesso parroco che non poté fare a meno di assentire, fragu de topi». Lo scirocco fa letteralmente impazzire gli abitanti, animali compresi, liberandone le passioni più recondite. Il romanzo comincia dall’ultima conseguenza della follia che si impossessò del paese durante la funesta settimana: il ritrovamento dei corpi di Eufrasio Curreli e Fiorentina Frailis uccisi mentre consumavano il loro rapporto adulterino.

Il racconto si snoda quindi attorno alla ricostruzione degli eventi che portarono al triste epilogo, ma si spinge ben oltre, restituendoci uno spaccato di vita di paese, che giustifica – fuori dalla costruzione narrativa – l’impossibilità di collocare precisamente Mallonis in una carta geografica: il rapporto con il territorio, inospitale e arido di risorse che viene maledetto dai suoi abitanti perché non è capace di fargli vivere dignitosamente, la determinazione a difendere questa terra da is foresusu che vorrebbero appropriarsene, la capacità di fare fronte comune per cacciare via i nemici nonostante le continue beghe interne, che spesso vedono anche fratelli schierati uno contro l’altro; fanno di L‘odore dello scirocco una metafora ironica e divertente di quel sentimento, indefinibile con precisione, chiamato sardità.

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