Luci e ombre su Tossilo
16 Ottobre 2016Red
Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensione della sentenza del Tar Sardegna che ha annullato tutti gli atti autorizzativi per la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo. Tale decisione rappresenta per il Comitato Non bruciamoci il futuro e per l’associazione Zero Waste Sardegna motivo di grande preoccupazione e pericolo per le nefaste conseguenze che quell’atto può rappresentare nello sviluppo della nostra battaglia per l’affermazione di un principio di legalità e democrazia.
Si apre dunque la possibilità per il Consorzio industriale di riprendere i lavori del nuovo inceneritore col pericolo che vengano realizzate opere potenzialmente illegittime. Ciò risulta particolarmente grave se si considera che il Consiglio di Stato, ritenendo prevalenti gli interessi dell’Amministrazione rispetto a quelli dei cittadini, si è riservato di decidere nel merito della vicenda, entro i primi sei mesi del 2017 su una questione giudicata delicata e complessa. Ci preoccupa anche il nuovo scenario, politico e amministrativo, aperto proprio ieri dalla Regione Sardegna in concomitanza dell’udienza del Consiglio di Stato, con la pubblicazione della procedura di assoggettabilità a VAS dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti.
L’aggiornamento prevede il mantenimento dell’inceneritore di Tossilo revampizzato e la soppressione del polo di incenerimento di Sassari. Questa scelta avviene in totale dispregio delle legittime perplessità più volte espresse da parte dei cittadini e della volontà del Consiglio regionale che aveva chiesto alla Giunta regionale il blocco di qualsiasi attività su Tossilo prima del rinnovo del Piano regionale di gestione dei rifiuti e dell’elaborazione di uno studio epidemiologico sul territorio del Marghine. L’aggiornamento del Piano non tiene conto anche delle perplessità emerse dalla sentenza emanata dai giudici amministrativi del Tar Sardegna.
Il quadro preoccupante che emerge da queste due novità di vitale importanza per il territorio del Marghine e per l’intera Sardegna impone una stringente partecipazione delle amministrazioni locali che sollecitiamo fin d’ora, affinché si riapproprino del proprio ruolo istituzionale di tutela degli interessi delle loro comunità.
Continueremo la nostra battaglia per far valere gli interessi dei cittadini e per scongiurare la realizzazione di un’opera dannosa sotto tutti i profili.