L’uomo dalle mani d’oro

16 Maggio 2009

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Bruno Caria

Le informazioni contenute nell’articolo sono liberamente tratte da http://espresso.it del 26 dicembre 2008. E se lo spostamento a L’Aquila del vertice del G8, oltre ai ritardi costruttivi nascondesse anche un’altra verità, assai più pesante e vergognosa? E’già emerso sulla stampa regionale lo scippo da parte del Governo dei 522 milioni di euro di Fondi FAS e di altri 233 milioni di euro destinati alla Sardegna con il decreto legge 162/2008 ed ora dirottati verso altri lidi (non certo in Abruzzo, comunque) probabilmente per tappare altre falle più urgenti da sanare. Non è invece ancora compiutamente emersa un’altra scomoda verità. Una di quelle verità difficili da digerire anche per persone come Berlusconi, con un pelo sullo stomaco così, ma anche con una grande necessità di immagine positiva e sorridente da proporre all’opinione pubblica. E se Berlusconi si fosse accorto che qualcosa non andava per il verso giusto nei lavori del G8? E se si fosse accorto che qualcuno aveva approfittato della fiducia illimitata concessa dal suo Governo alla Protezione Civile nella gestione complessiva degli appalti, per favorire persone a lui vicine? L’ipotesi non è così peregrina o strampalata come potrebbe sembrare e basta collegare numeri, nomi ed eventi per rendersi conto che “a pensar male spesso ci si azzecca”. Ma andiamo per ordine. Per il summit dei grandi della terra a La Maddalena vengono stanziati verosimilmente finanziamenti per circa 755 milioni di euro (la cifra esatta rimane ancora un mistero), suddivisi tra cinque società che si accaparrano tutti i lavori. Nessuna di esse è sarda. L’appalto più ricco da oltre 117 milioni in nove mesi va stranamente ad una piccola impresa edile, l’Anemone Costruzioni di Grottaferrata, un piccolo comune alle porte di Roma. Luciano Anemone, 54 anni, amministratore unico della società a responsabilità limitata, pur dichiarando soltanto 26 dipendenti, si prende la fetta più grossa e tra le tante opere ottiene anche la realizzazione del centro congressi che nel luglio 2009 avrebbe dovuto ospitare il vertice internazionale del G8. Un appalto da nababbi con l’aria che tira e le famiglie in crisi. Inutile tentare di sapere perché sia stata scelta proprio la ditta Anemone. I criteri di selezione delle cinque imprese, chiamate senza pubbliche gare d’appalto, così come i progetti, sono coperti dal segreto di Stato: provvedimento imposto da Romano Prodi, confermato poi da Silvio Berlusconi e affidato con tutte le opere alla Protezione Civile e al suo direttore, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso e al suo alter ego Angelo Balducci, capo del Dipartimento dello Sviluppo e responsabile degli appalti di tutti i grandi eventi, chiamato a sovrintendere all’intera opera. Questioni di sicurezza, hanno dichiarato. Ma sollevando il velo della riservatezza si incontra ben altro. Nei mesi scorsi alcuni giornalisti de L’Espresso sono entrati di nascosto nei cantieri sull’Isola de La Maddalena e hanno scoperto quello che finora il segreto di Stato ha impedito di vedere. Ossia il sospetto di spese gonfiate. Costi di costruzione da capogiro a più di 3.800 euro al metro quadro. Lavoratori senza contratto. Operai pagati con fondi neri. Le minacce del caporalato. Nessuna impresa sarda al lavoro nei cantieri. E un curioso legame d’affari tra la famiglia del coordinatore della struttura di missione della Protezione civile, Angelo Balducci e l’impresa che a fine lavori guadagnerà di più. L’Anemone Costruzioni, appunto. Ma non finisce qui. Il secondo grande appalto, 59 milioni di euro per la costruzione dell’albergo che avrebbe dovuto ospitare i capi di Stato, la Protezione Civile lo ha affidato alla Gia.Fi. di Valerio Carducci, 60 anni, cavaliere della Repubblica, imprenditore fiorentino già coinvolto nell’inchiesta del giudice Luigi De Magistris sulla presunta rete di favori tra malaffare e politica nazionale in Calabria. Anche i criteri di selezione della Gia.Fi. sono coperti da segreto di Stato. Angelo Balducci, ingegnere spesso accanto a Bertolaso, ha fama di uomo da centinaia di milioni di euro. È il braccio operativo nei grandi appalti della Protezione Civile. Non solo calamità, ma soprattutto organizzazione di grandi eventi come il G8. Per anni provveditore ai Lavori Pubblici su Lazio e Sardegna, Balducci ha coltivato le amicizie che contano con l’imprenditoria e il Vaticano. Le sue relazioni politiche vanno dal leader della Margherita, Francesco Rutelli, al ministro di An alle Infrastrutture, Altero Matteoli. Il 10 ottobre scorso Matteoli lo propone al Consiglio dei Ministri e ottiene la nomina di Balducci a presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Nei mesi precedenti, dal 19 marzo al 13 giugno 2008, proprio durante il periodo più delicato con la preparazione dei cantieri e il conferimento degli appalti, Balducci è il soggetto attuatore di tutte le opere per il G8, l’uomo dalle mani d’oro: è colui che provvede alle procedure necessarie per l’affidamento degli incarichi, alla stipula dei contratti, alla direzione dei lavori e al pagamento degli stati di avanzamento. Balducci è un grande esperto nei contratti assegnati d’urgenza dalla Protezione civile, senza gare d’appalto. Oltre i lavori del G8 a La Maddalena è commissario straordinario per i Mondiali di Nuoto del 2009 a Roma e per le manifestazioni del 150° Anniversario della Repubblica da celebrare nel 2011. Venerdì 13 giugno 2008, però, è una pessima giornata per lui. Un’ordinanza di Berlusconi lo rimuove dall’incarico di soggetto attuatore per il G8 e i Mondiali di Nuoto. Ai cantieri de La Maddalena, Balducci viene sostituito da un ingegnere dello staff, Fabio De Santis. Ma continua ad occuparsene con “funzioni di raccordo tra la struttura di missione”, cioè la Protezione Civile, e i “soggetti coinvolti dagli interventi infrastrutturali”. In quell’ordinanza, c’è però un passaggio che farebbe tremare qualunque funzionario. Berlusconi dispone infatti che Bertolaso costituisca “una commissione di garanzia composta da tre esperti di riconosciuta competenza e professionalità, anche estranei alla pubblica amministrazione”. Obiettivo della commissione: “Assicurare un’adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori… in termini di congruità dei relativi atti negoziali”. In parole povere, qualcosa non va nella contrattazione degli appalti e Berlusconi vuole vederci chiaro. Il 31 ottobre 2008 intanto tocca a De Santis ad essere sostituito per decreto, come Balducci. Berlusconi ora nomina un esterno alla pubblica amministrazione, Gian Michele Calvi, professore di ingegneria all’Università di Pavia. Non si sa come va a finire la verifica. Il segreto di Stato mette tutto a tacere e sul caso scende una cappa di silenzio. Berlusconi probabilmente si è accorto che Balducci ha forse “sbagliato” qualcosa, ma non può dirlo pubblicamente perché rischierebbe una figuraccia pubblica. Quindi, preferisce tacere. Non può dire, ad esempio, che tutte le ditte per lavorare ai progetti del G8 avrebbero dovuto ottenere il nulla osta di segretezza. E il nulla osta dovrebbe essere rilasciato dal Ministero dell’Interno soltanto dopo accurate indagini sulla trasparenza delle imprese. Invece troppi particolari sono sfuggiti a chi avrebbe dovuto controllare. Non può parlare nemmeno della Anemone Costruzioni, sede legale a Grottaferrata, in un edificio in via 4 novembre 32. Nello stesso stabile c’è la sede legale di una casa di produzioni cinematografica, la Erretifilm srl. Di chi è? Amministratore unico e proprietaria al 50% risulta Rosanna Thau, 62 anni, moglie di Angelo Balducci, proprio quello della Protezione Civile che ha affidato gli appalti per il G8! L’altro 50% della società appartiene alla signora Vanessa Pascucci, 37 anni, amministratore unico e socia a metà di un’altra impresa edile legata alla famiglia Anemone, la Redim 2002 di Grottaferrata. E attraverso la Redim 2002, Vanessa Pascucci è anche socia dell’Arsenale scarl: società costituita apposta per i lavori nel cantiere dell’ex Arsenale della Maddalena. Così il cerchio si chiude. Protetto dal segreto di Stato, l’appalto più ricco del G8 è finito a società amiche di chi aveva in mano la cassa. Con il suo seguito di domande. A cominciare da questa: chi ha scelto di affidare a Balducci l’incarico più delicato? Ma non è tutto. La famiglia Anemone sembra infatti l’asso pigliatutto degli appalti speciali della Protezione Civile. Oltre i lavori dell’ex G8 a La Maddalena, se la cava bene anche a Roma nei cantieri per la realizzazione delle opere previste per i Campionati Mondiali di Nuoto, anche questi definiti dal governo “emergenza nazionale” e pertanto affidati con tanto di segretezza alla solita Protezione Civile. Vediamo chi sono le imprese aggiudicatarie a partire dal cantiere più importante dei Mondiali. Il bando di gara da 23 milioni (che aumenteranno fino a 30 per le varianti) è stato affidato ad un consorzio composto dalla Imac di Pierfrancesco Murino e dalla Tecno-cos di Daniele Anemone. Scorrendo le gare in ordine di importo, vediamo però che anche il secondo bando per dimensioni, quello da 20 milioni di euro del Museo dello Sport di Tor Vergata, se lo è aggiudicato un’associazione di imprese guidata da un’azienda vicina agli Anemone: la Igit di Bruno Ciolfi. Proprio la Igit, in associazione con Anemone Costruzioni, sta realizzando il nuovo carcere di Sassari, un’opera secretata da 58 milioni di euro. Anche gli appalti dei Mondiali sono stati assegnati quando a guidare la struttura c’era il Commissario Angelo Balducci, oggi sostituito da Claudio Rinaldi, ma tutt’ora incaricato del raccordo tra Palazzo Chigi e il nuovo Commissario. Curioso che i lavori del G8 a La Maddalena e quelli per il Mondiale di Nuoto a Roma siano accomunati da un’altra singolare coincidenza. A fronte dell’enorme esborso di denaro da parte dello Stato, spesso non giustificato da prezzi di mercato, i lavori di realizzazione di ambedue sono infatti in spaventoso ritardo rispetto alla data di effettuazione dei due eventi (entrambi da tenersi in luglio). Per i Mondiali di Nuoto si è deciso di andare avanti eliminando dal progetto originario quasi tutte le opere pubbliche (dirottando le manifestazioni ivi previste presso altre strutture già esistenti) e proseguendo la costruzione solo delle opere a gestione privata, edificate spesso in spregio a vincoli e volumetrie consentite (e su cui a Roma infuria già una dura polemica). Per il G8 si è deciso di spostare l’evento da La Maddalena a L’Aquila, in Abruzzo. Posto che i soldi scippati alla Sardegna ormai è chiaro che non finiranno in Abruzzo, non è che per caso sono stati dirottati a Roma per i Mondiali di Nuoto, nel tentativo di tappare almeno questa falla su cui ormai stanno iniziando ad emergere stranezze ed irregolarità di vario tipo?  E non sarebbe opportuno che chi di dovere, visto che lo spostamento del G8 ha di fatto eliminato la segretezza su appalti e lavori a La Maddalena, iniziasse a spulciare le carte relative ai contratti, verificando nomi e cifre?

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