Nasce la giunta di Alessandra Todde
9 Aprile 2024[Roberto Loddo]
Sembrerà una banalità ma il metro di misura di una nuova giunta regionale non è determinato solo dai nomi, dalla storia politica o dalle competenze, ma da ciò che si intende fare per curare i mali della Sardegna.
In tutta la storia dell’autonomia le più importanti e coraggiose leggi regionali sono state ideate da assessori con personalità politiche forti e autorevoli e meno da assessori tecnici.
Qualcosa è certamente cambiato con la deriva presidenzialista della Regione che ha squalificato il ruolo del consiglio regionale e delle culture politiche che lo animano a favore nell’onnipotenza della maggioranza impersonata dal presidente della giunta.
L’unica via di uscita a questa crisi di democrazia e partecipazione è una nuova legge elettorale statutaria proporzionale che abbandoni il modello presidenzialista a favore di un modello parlamentare senza scandalosi premi di maggioranza e soglie di sbarramento funzionali a distruggere le minoranze. Senza questo passaggio, non ci sarà democrazia in Sardegna.
Sulla nomina di un “papa straniero” alla sanità sono da sempre favorevole. L’assessore Armando Bartolazzi deve agire bonificando il sistema della salute pubblica regionale da clientele e negoziazioni al ribasso con lobby e cricche di potere consolidate. È necessario un assessore che agisca l’emergenza del diritto negato alla salute in fretta e senza fare prigionieri. Ne abbiamo avuto prova con la buona esperienza di Nerina Dirindin dal 2004 al 2009, una parentesi positiva di un assessorato, che ricordo, non è solo alla sanità, lo è anche all’assistenza sociale, unica medicina che abbiamo contro la povertà e le disuguaglianze.
Con questa premessa faccio i miei personali auguri alla presidente Alessandra Todde e alla nuova giunta regionale, in particolare agli assessori che fanno riferimento alle sinistre sarde, Ilaria Portas, Antonio Piu e Gianfranco Satta.