Nizar Banat, una morte pesante come una montagna che chiede a tutti responsabilità

28 Giugno 2021

[Luisa Morgantini]

Un dolore ed una ferita profonda per tutto il popolo palestinese, l’assassinio da parte delle Forze di Sicurezza Palestinese, di Nizar Banat, militante e attivista indomito per la libertà del Villaggio di Dura.

Un dolore ed una ferita profonda per tutti noi e per me che conoscevo Nizar da molti anni, sono stata ospite della sua famiglia, nel suo villaggio ed abbiamo, varie volte  manifestato insieme ad Hebron nella campagna Open Shuhada Street. AssoPacePalestina porge alla famiglia di Nizar e ai palestinesi tutti le più sentite condoglianze, con l’ impegno di continuare ad esigere con Nizar il rinnovamento, la trasparenza, la democrazia e la partecipazione popolare per liberarsi dall’occupazione, dalla colonizzazione e dall’apartheid israeliana.

Ci auguriamo che la sollevazione popolare e l’indignazione contro questo crimine possa portare ad un cambiamento dei metodi usati dalle Forze di Sicurezza Preventive e del Mukhabarat Palestinese, non è possibile che per un “reato d’opinione” si faccia incursione nelle case nelle prime ore del mattino, si facciano saltare porte con ordigni, si terrorizzi la famiglia e si uccida di botte una persona.

Certo succede anche in Italia che si muoia durante gli interrogatori o gli arresti fatti dalla polizia,  quest’anno in Italia, ricorderemo i  20 anni dal massacro di Genova compiuto dalla nostra polizia contro inermi manifestanti.                         
Ci auguriamo che l’ Anp, il Presidente, il primo Ministro e il Capo del General Intelligence Service (GIS) si assumano la responsabilità di questo tragico evento, cessando ogni tipo di intimidazione e repressione verso chi esprime critiche alla leadership palestinese o manifesta pacificamente subendo gli attacchi e gli arresti , non solo dei servizi di sicurezza in divisa, ma anche da individui in abiti civili. Per onore della franchezza, dobbiamo dire che ci stupisce che Hamas si faccia paladino della libertà nella Cisgiordania,  visto che a Gaza dove ha preso il potere, pratica la pena di morte ed in questi anni ha ucciso e incarcerato molti militanti e attivisti.

Fratelli che uccidono fratelli. Ci auguriamo, ed abbiamo la speranza, che il popolo palestinese sappia trovare l’unità, non perdendosi in reciproci discrediti o accuse, non cercando in Fatah il facile capro espiatorio ma mettendo in discussione tutta la rappresentanza dei partiti e perché no anche dei movimenti, ed invece di delegare la ricerca dell’unità solo alle vecchie rappresentanze formi una commissione di riconciliazione che possa trovare una mediazione e soluzione alle divisioni cosi profonde che indeboliscono tutti i palestinesi, nei territori occupati, in Israele e nella diaspora.

Confidiamo anche in nuove elezioni nelle quali la popolazione palestinese possa  liberamente scegliere le proprie rappresentanze capaci di essere il rinnovamento necessario per la costruzione di un paese che sappia riconciliarsi e raggiungere la libertà. Noi di AssoPacePalestina ci sentiamo responsabili, in quanto italiani ed europei, della iniquità della politica del nostro governo e dell’ Unione Europea, che permette ad Israele di essere totalmente impunita per le violazioni continue dei diritti del popolo palestinese.

Per questo, continueremo, insieme a tutti quelli che hanno amore per un mondo giusto ed umano ad agire per la libertà e autodeterminazione del popolo palestinese.

Luisa Morgantini è stata la Vice Presidente del Parlamento Europeo ed è la Presidente di AssoPacePalestina

Fonte immagine: (AP Photo/Nasser Nasser)

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