No, i no vax non sono partigiani

9 Gennaio 2022

[Roberto Loddo]

Chissà se Nuto Revelli, Beppe Fenoglio, Giorgio Amendola, Pietro Nenni e i fratelli Cervi oggi aderirebbero al Comitato di Liberazione Nazionale fake fondato tra le urla del popolo antivaccino da Ugo Mattei. Chissà se i giovani gappisti Mario Fiorentini e Rosario Bentivegna vivendo nella dura clandestinità della resistenza romana si saranno sentiti come i no green pass di oggi impossibilitati ad entrare nei cinema e nei ristoranti.

Probabilmente no. Perché i no vax non sono i nuovi partigiani. Perché i vecchi partigiani ancora in vita sono stati i primi ad accogliere il vaccino. E perché come ha giustamente scritto l’Anpi “I partigiani hanno imparato bene lassù in montagna che per salvarsi bisognava cooperare, e da soli non se ne usciva vivi”. Il Comitato di Liberazione Nazionale, delle partigiane e dei partigiani, quello vero, attraverso la resistenza antifascista ha dato la possibilità con la Costituzione anche a coloro che si rifiutano di fare il vaccino di manifestare liberamente la loro contrarietà alle misure di contrasto alla pandemia.

Se oggi in Italia i vaccini sono gratuiti e accessibili a tutte e tutti è merito anche della resistenza antifascista che ha scritto l’articolo 32 della costituzione. Perché la salute non è un privilegio individuale, è prima di tutto un diritto della collettività. Perché grazie al principio di uguaglianza e solidarietà contenuto nell’obbligo vaccinale e nel green pass i nostri familiari più fragili potranno sentirsi più sicuri e più tutelati nei luoghi della salute, nei trasporti, nei luoghi pubblici e al lavoro e le persone che lavorano negli ospedali e nelle strutture sanitarie si sentiranno più sicure e alleggerite.

Sono stufo di vedere questi piccoli Masanielli dell’ignoranza infangare le vittime dell’Olocausto e paragonarsi senza vergogna ai partigiani tra gli applausi esaltati. Sono stufo di vedere i fascisti rialzare la testa e guidare piazze che assaltano le sedi dei sindacati. E sono stufo di tollerare le umilianti aggressioni ai giornalisti e ai lavoratori dell’informazione.

La nostra resistenza oggi, quella condotta dai nuovi partigiani e dalle nuove partigiane, è quella di coloro che vogliono cambiare questo feroce mondo di disuguaglianze. La nostra resistenza oggi è contro un sistema neoliberista e patriarcale che ci impone di vivere per produrre e consumare. La vera resistenza è quella fatta contro le multinazionali del farmaco e insieme ai poveri del mondo che non possono accedere al vaccino.

Nell’immagine: giovani gappisti romani.

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