Novara, Regno di Sardegna
1 Aprile 2009
Valeria Piasentà
Novara è la seconda città del Piemonte per numero di abitanti, il dato di immigrati ed emigrati si equivale. Registra un alto reddito pro-capite nella regione che si avvicina al più alto del Paese. Ha una immagine neoclassica, caratterizzata dalle architetture monumentalidell’Antonelli. Per ragioni storiche e geografiche si sente più milanese che piemontese. La città e la provincia hanno prestato uomini alla politica: da Giuseppe Prina, Ministro delle Finanze del governo napoleonico linciato dalla folla a Milano nel 1814; alla famiglia dei Cadorna,con il generale Raffaele che ha guidato la breccia di Porta Pia; dal partigiano Cino Moscatelli, che il 28 aprile 1945 a capo della 6a Brigata Garibaldi della Valsesia ha liberato Milano; al Padre costituente ed ex-presidente Oscar Luigi Scalfaro; a Franco Nicolazzi, ministro socialdemocratico, ai tempi di Mani pulite condannato per l’affare Carceri d’oro; all’ex-segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti, che ha iniziato la sua carriera alla Camera del Lavoro di Novara. Oggi la rappresenta Roberto Cota, portavoce della Lega Nord al Parlamento. Novara è sempre stata una città tranquilla, ora è una città sicura: per ordinanza comunale sono proibiti l’accattonaggio e imbrattare i muri; questo mese il Comune organizza Sconfiggi il bruto, uno stage di kick boxing per autodifesa. Novara è una città pulita, ha superato il 70% nella raccolta differenziata dei rifiuti: un primato nazionale come i voti raccolti dalla destra alle amministrative del 2006, quando il giovane sindaco della Lega Nord è stato rieletto col 60% dei consensi su un totale di quasi il 70% dei votanti (compresi gli italiani all’estero, l’astensionismo è alto). Quella sera alla presenza di un Umberto Bossi esultante, affacciata dal palazzo del Comune la coalizione vincente ha festeggiato il risultato: meglio di quello di Treviso. Novara è una città moderna che sta privatizzando il suo patrimonio pubblico: due fondazioni gestiscono le attività artistico-culturali del teatro e del castello, da quest’anno l’acqua è privatizzata. E’ una città ordinata, e i suoi governanti lavorano senza sosta per normarla. Ecco alcuni recenti esempi di buona amministrazione. Dall’agosto del 2008 in via sperimentale e ora inserita nel Pacchetto Sicurezza del Comune, una ordinanza proibisce a più di due cittadini di passeggiare, parlarsi e sedersi la sera sulle panchine dei parchi pubblici e dei viali alberati che circondano il centro storico. E se sono in tre scatta quella che secondo il Codice Rocco del 1930 veniva rubricata come “adunata sediziosa”? Il reato non sussiste quando più di due amici si trovano ai tavolini dei bar che si affacciano sul verde pubblico, in quel caso essendo prima consumatori e poi cittadini. A luglio viene eretto un palco per l’Estate Novarese, sulla piazza che dalle origini della cristianità ha visto fondarsi il senso di appartenenza dei novaresi insieme alla costruzione dei suoi edifici rappresentativi: dalla Cattedrale al palazzo del Broletto. Ora e col patrocinio del Comune, davanti alla Cattedrale si elegge Miss Padania. Sotto il palco lo scarso pubblico è composto da giovanotti che sottolineano calorosamente gli attributi delle concorrenti. Il maggiore fra gli sponsor è la Banca Popolare di Novara che, come tutti gli istituti bancari di questo tipo, ha per statuto l’onere di devolvere una parte dei profitti a sostegno del territorio: per promuovere restauri, organizzare convegni, pubblicare studi, e oggi sponsorizzare l’elezione di Miss Padania. Novara è stata tempestiva nella fondazione delle sue ronde. Anzi, anticipatoria. L’istituzione dei City Angels è stata caldeggiata dal sindaco, la preparazione è finita da mesi: «La sezione di Novara conta circa 20 volontari che sono entrati a fare parte dell’organizzazione dopo un apposito corso di formazione e una rigida selezione. Auspichiamo che il numero dei volontari cresca ulteriormente in modo che la loro presenza sia capillare e garantita sull’intero territorio cittadino.»1 Infatti si possono incontrare nelle strade di un centro storico ormai quasi disabitato: fra gli antichi palazzi dell’aristocrazia cittadina ora occupati da banche e finanziarie, studi notarili e attività commerciali, d’inverno i bar chiudono alle 19 e i ristoranti si contano sulle dita. In questi giorni si è aperto un contenzioso che vede la Lega Nord (nelle persone del sindaco Massimo Giordano e dell’On. Roberto Cota, con l’On. Gaetano Nastri di FI) schierata contro: Caritas, Diocesi, l’amministrazione provinciale uscente e retta dalla sinistra. Oggetto del contendere è il progetto provinciale Carovita, finanziato dalla Banca Popolare di Novara e dalla Curia per le attività di pietas della Caritas, in particolare l’offerta di cibo e assistenza ai poveri fra i quali si annoverano – ovviamente – anche extracomunitari e clandestini. La Lega dissente e lo dice con interpellanze in consiglio provinciale, comunicati stampa, e con manifestazioni di piazza inusuali per gli elettori della destra moderna che allestiscono un presidio davanti alla prefettura. I partiti della sinistra con tutto mondo cattolico hanno fatto quadrato intorno a don Campiotti. Le donne del volontariato hanno manifestato la loro indignazione, e sono state ricevute dal sindaco, rivendicando: “Novara non è solo tua!”. La Curia Diocesana detta un comunicato stampa: «A don Dino Campitoti piena solidarietà e piena fiducia nell’azione pronta ed intelligente della Caritas e dei suoi collaboratori, svolta con attenzione a tutte le persone».2 Oggi, 23 marzo: il ministro Maroni incontra 14 sindaci per parlare di sicurezza, davanti all’ingresso della Provincia sono schierati i City Angels, che poi entrano nel salone d’onore per uscirne alla finedella riunione. Nelle piazze e nelle strade del centro fra i pochi cittadini in circolazione e i commercianti affacciati dalle vetrine, stazionano i cellulari e decine di auto della polizia e dei carabinieri armati.Novara è una tranquilla città del nord industrioso, una città ordinata e pulita.