Nuoro dice NO
16 Settembre 2020[red]
Venerdì 18 settembre, alle ore 18.00 presso l’ExMè di Nuoro, l’ANPI organizza un incontro dal titolo Per non sprecare la conquista della democrazia e libertà donateci dalla Resistenza.
Sarà un dibattito sul Referendum del 20 e 21 settembre in cui i cittadini e cittadine potranno esprimere di essere contro o a favore del taglio dei parlamentari. L’ANPI nazionale a questo riguardo ha da tempo preso posizione schierandosi per il NO. Un NO perché la Costituzione non può essere alla mercè dell’attacco qualunquista alle “poltrone”, alla “casta” e allo spreco delle risorse pubbliche (come se la Democrazia e la Libertà fossero voci del bilancio statale); luoghi comuni che caratterizzano gli argomenti che chiedono di votare Si al Referendum.
L’incontro sarà coordinato dalla Prof.ssa Anna Cacciatori: Presidente ANPI sezione “Diddinu Chironi” di Nuoro. Relatori: Avv. Giovanna Angius dei Comitati Sardi per la Democrazia Costituzionale; Roberto Loddo del manifesto sardo e del comitato sardo per il no al taglio del Parlamento.
L’assemblea sarà inoltre visibile in diretta dal sito, dalla pagina Facebook e YouTube del manifesto sardo. Si ricorda che l’emergenza COVID 19 obbliga l’uso della mascherina nei posti chiusi; i posti a sedere osserveranno le distanze dettate dal regolamento anti Covid, a tal proposito è gradita la prenotazione essendo n. 50 i posti disponibili.
Il Referendum confermativo per la riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione si presenta, al solito, come un grande bisogno di cambiamento, tanto che quest’ultima parola ormai è divenuta sinonimo di limitazione dell’agibilità democratica e costituzionale. Infatti, da qualche anno a questa parte, sotto l’egida del cambiamento, i Referendum hanno come unico obiettivo quello di modificare la Costituzione, vedi i precedenti di Berlusconi, poi Renzi/Boschi, oggi Di Maio/Zingaretti con l’apparato della destra dei Fratelli d’Italia e Lega. Questa volta si offre un caffè gratis all’anno in cambio della modifica costituzionale, il che denota quale valore si attribuisce alla Costituzione da parte dei sostenitori del “ cambiamento”. Un modo come un altro per rivolgersi “alla pancia e al fegato degli italiani”; un modo per incoraggiare l’antiparlamentarismo contro gli “intrusi che razzolano” nel Parlamento italiano; un modo per nascondere l’accentramento del potere governativo e quello dei grossi partiti politici: luoghi di selezione della casta politica. Taglio dei parlamentari significa privare molti territori dei propri rappresentanti nel Parlamento, visto che viene spazzato via l’art. 57 della Costituzione che recita “nessuna regione può avere un numero di senatori inferiore a sei …” Ciò che conta è che nel Parlamento ci siano persone capaci di sostenere civilmente il mandato affidatogli dal popolo e avere rispetto della Costituzione.
Il 20 e 21 settembre l’ANPI dice NO, in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza; in difesa della rappresentanza del popolo in seno al Parlamento; per respingere il progetto della Repubblica presidenziale agognata dalla destra autoritaria.