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Alfredo Cospito è da 142 giorni in sciopero della fame. Da una parte la sua lotta e la sua determinazione, dall’altra quella dello Stato italiano, che per mezzo dei suoi organi giuridici ne ha decretato la condanna a morte.

Oltre alla rabbia, la questione ci fa riflettere su diversi aspetti, da un generale inasprimento della repressione, per arrivare all’utilizzo come colonia penitenziaria che lo Stato riserva alla nostra isola.

Se ne parlerà questa sera (16 Marzo) all’interno dell’università di Cagliari, in aula 15 della facoltà di Lettere, con un convegno organizzato dal collettivo Sardinnia Aresti che prevede la partecipazione di Maria Teresa Pintus, avvocata che ha seguito Cospito nel carcere di Bancali, per raccontare lo sviluppo della questione in terra sarda; Flavio Rossi Albertini, avvocato di Cospito, che in collegamento ci parlerà dei regimi ostativi e del carcere duro e Carlo Monaldi, avvocato di Cagliari, che segue i processi per le lotte contro le basi in Sardegna, per parlare dell’uso dei reati associativi e del terrorismo nella repressione del dissenso. A seguire si svolgerà un dibattito aperto.