Organizziamoci
19 Gennaio 2015Redazione
Venerdì 23 gennaio, alle ore 18.00, presso il circolo Me-Ti in via Mandrolisai 58 si svolgerà la presentazione del libro: ”Organizziamoci! I giovani e il sindacato dei mille lavori” alla presenza di uno degli autori, Andrea Brunetti.
Si tratta di un testo che si interroga sulla insufficienza dell’azione sindacale (Confederale e di Base) di questi ultimi 30 anni ponendo la domanda strategica del come le stesse organizzazioni si possano riformarsi per avere di nuovo un ruolo positivo e vincente nel mondo del lavoro. Naturalmente oltre a individuare le forme organizzative più idonee a soddisfare i nuovi bisogni sindacali occorrerà capire se le attuali organizzazioni siano ancora in tempo per tentare una trasformazione e se dunque abbiano questa volontà strategica.
La pesante crisi economica che caratterizza l’attuale fase storica sta nuovamente portando in primo piano le tematiche del lavoro dopo decenni di marginalità politica, mediatica e culturale. Condizioni materiali del lavoro, tipologie dei contratti di lavoro, rapporti fra lavoro e vita, salario e reddito stanno riprendendo la scena e chiedono risposte che, oggi, ii sindacato non è in grado di dare.
Nello stesso tempo l’intensità della crisi con i suoi effetti mettono a nudo in modo impietoso la
debolezza del sindacato e delle sue pratiche difensive e rivendicative. Il sindacato giunge all’appuntamento con la prima grande crisi economica di questo millennio con le armi spuntate, privo di strumenti di lotta adeguati, logorato da un progressivo declino più che ventennale.
La nuova organizzazione della produzione per svilupparsi deve consumare i legami sociali creando le forme d’insicurezza che ci sono note e un costante vissuto di rischio e di imprevedibilità. Viene minata alle radici la possibilità e la permanenza dei legami sociali che vengono ininterrottamente spezzati.
È proprio a partire da queste profonde trasformazioni e dall’incapacità di produrre delle risposte incisive e complessive che si origina la lunga crisi del sindacato.
Abbiamo di fronte un’avanzata frammentazione del lavoro, un’individualizzazione del rapporto di lavoro che ha contribuito non poco all’erosione e al declino della dimensione collettiva.
Nel recente passato il sindacato si è riprodotto nelle sue forme tradizionali, incapace di cogliere l’irreversibilità delle trasformazioni. Si è riprodotto come macchina burocratica, come corpo separato dai lavoratori e, in particolare, dalle nuove figure del lavoro frammentato. Ai lavoratori si presenta sempre più come un’agenzia di servizi, un “grande avvocato” che calamita quindi un’adesione opportunistica, legata al problema immediato e personale del singolo lavoratore.
Da questo contesto impietoso partirà la riflessione che verrà affrontata, oltre che con l’autore del libro, anche con esponenti del mondo del lavoro, disoccupati e rappresentanti sindacali di diverse sigle.