Nelle stesse ore dell’ignobile dimostrazione di arroganza e stupidità dei negazionisti della pandemia ho raccolto due testimonianze su quale disumanità può raggiungere la presunzione che solo il personale sanitario debba occuparsi dei malati. E non sto parlando di Covid. Ecco i fatti.
“La Sardegna non si taglia” è la prima assemblea online del comitato sardo per il no al taglio del Parlamento che si svolgerà Lunedì 7 settembre alle ore 18.00 in diretta dal sito, dalla pagina Facebook e YouTube del manifesto sardo.
Anche se si può pensare che il referendum può essere usato solo come occasione per pronunciarsi contro, o a favore, dell’attuale governo, non credo che sia così.
E’ opinione di molti osservatori che la crisi del progetto comunitario risieda nel fatto che le élite europee dominanti abbiano da tempo abbracciato l’ideologia neoliberista, che è valsa a motivarle a riporre ogni fiducia nella realizzazione del progetto europeo sulle scelte strategiche di fondo adottate dai settori economici dominanti.
Questo agosto non ha regalato grandi novità per ciò che riguarda la Turchia. Ci sono state molte notizie che l’hanno riguardata, ma novità sostanziali no.
Intendevo iniziare diversamente. Volevo descrivere un numero di un bimensile romeno destinato a circolare soprattutto all’estero (“Tribuna României”), fondato nel 1970-’71 e sospeso nel 1990.
Prendono il via a Orani i primi due appuntamenti del QuFestival. Quando tutte le donne del mondo. Critica. Poesia. Scienza. Multicultura, promosso dall’Impresa sociale Nuovi Scenari, sostenuto dalla Fondazione Sardegna e dal Comune di Orani, in collaborazione con il Museo Nivola e le associazioni oranesi Pro Loco e Scuola di Musica “Costantino Nivola”, con la direzione artistica della critica letteraria, scrittrice ed editor Bastiana Madau.
Una paziente oncologica che sia affetta da tumore al seno, qui in terra sarda, sa bene di quanta “pazienza” si debba armare, lungo il proprio percorso di cura.
Richiamiamo l’attenzione sull’annoso problema che riguarda la vergognosa situazione logistica, di dotazione e organizzativa del reparto AOU di Terapia del Dolore e Cure Palliative di Sassari, che non dispone di spazi e strutture ubicate in una sede idonea, per poter fornire maggiori e migliori prestazioni sanitarie a tutti i pazienti che ne hanno bisogno (e siamo in tanti), per mancanza anche di attrezzature biomedicali considerate dotazione standard, nel rispetto della Legge 38/2010.
Non sono un esperto di Diritto amministrativo, forse per questa ragione ho trovato sorprendente la decisione del Tar Sardegna di non riconoscere la pericolosità delle armi che vengono prodotte nella RWM considerata una fabbrica che disporrebbe, lo sottolinea lo stesso Tar, di un impianto chimico integrato.
La sentenza dello scorso luglio pronunciata dal TAR Sardegna in nome del popolo italiano, che accoglie le ragioni della fabbrica di bombe di Domusnovas e autorizza pertanto l’ampliamento dello stabilimento, apre una serie di interrogativi sulle modalità del rilascio delle autorizzazioni edilizie e sull’originale applicazione nel Sud Sardegna della normativa urbanistica e delle numerose direttive europee in materia ambientale, della sicurezza esterna degli stabilimenti ad alto rischio di incidente rilevante e non ultimo sulla partecipazione dei cittadini e dei portatori di interesse alle scelte che li riguardano.