Pagina 99 e un po’ di più

1 Agosto 2011

Giovanni Cocco

Lo scrittore Britannico Ford Madox Ford sosteneva che aprendo un libro e leggendolo a pagina 99 si sarebbe svelata la qualità di tutto il testo. Questa idea si basa sul fatto che qualunque scrittore, anche colui che non abbia le doti letterarie di Ernest Hemingway, possa riuscire a scrivere un incipit di qualità o comunque in grado di attrarre il lettore.
Ma non tutti sono in grado di avere un ritmo incalzante e una fluidità di scrittura per tutto il libro e generalmente quando si arriva intorno ad un terzo della propria opera (la famosa pag. 99!!!) iniziano i guai e si comprende chi abbia stoffa e chi no.
Per convincervi della bontà letteraria di Vindice Lecis e del suo “Golpe La notte più buia della Repubblica” ho deciso di riportare per intero “pagina 99!”: «Problemi?» Gli chiese il sardo. «Una 124 da dieci minuti è ferma dall’altra parte della strada con tre persone puntate verso il ristorante. Puzzano di polizia o carabinieri e io non mi sbaglio» «L’hanno seguita – disse Sanna al suo interlocutore – Vincenzo, si può lasciare la trattoria senza essere visti?» «La terrazza dà sull’argine e ci si può nascondere tra la vegetazione. Venite con me»
Lo seguirono sulla grande terrazza che spaziava sul fiume e sull’area golenale. «Proseguite tra gli alberi e i cespugli e tornate sulla strada fra due o trecento metri dopo l’ansa del fiume» «Vada, presto – disse Sanna al Militare – io resto, non è me che cercano» «Sono ormai bruciato. Si ricordi che non sono un eroe ma un militare leale alla Repubblica». Gli consegnò un biglietto. «Non dimentichi quanto le ho detto e stia in guardia anche lei. Tra pochi giorni la situazione può precipitare – gli disse con voce ferma – l’aspetto domani pomeriggio a quell’indirizzo scritto nel biglietto. Al secondo piano». Sanna lo guardò sparire fra i cespugli. La prova del “99” è superata ed un amante delle spy story non rimarrà deluso.
Esiste tensione e mistero e gli elementi del “giallo” si fondono con sapienza nella trama del romanzo storico. Rino Gaetano nel 1980 cantava così: « e mentre la forestale tenta il golpe alla Rai / c’era stato un concerto all’isola di Wight » e dieci anni prima, nel dicembre del 1970 gli italiani rischiarono di svegliarsi in un regime autoritario. 
Infatti, nella notte dell’immacolata, Julio Valerio Borghese (ex comandante della X Mas nella Repubblica Sociale Italiana, e leader dell’organizzazione neofascista Fronte Nazionale) guidò un tentativo di colpo di Stato, definito in codice operazione “Tora Tora”. I golpisti avrebbero dovuto rapire il Presidente della Repubblica, occupare il ministero dell’Interno e gli studi della Rai ed eliminare tutti le persone leali al mantenimento degli istituti democratici.
In questo clima di terrore si muove il protagonista Antonio Sanna,  che da semplice quadro dirigente del Partito Comunista diverrà un inconsapevole detective pronto a tutto per salvare le sorti dello stato democratico. 
Vindice Lecis è riuscito a riportare in maniera fedele tutti i fatti relativi a questa pagina poco conosciuta della nostra giovane Repubblica, costruendo un puzzle fatto di amore, passioni civili e avventure avvincenti.
Il lettore,  che si farà trasportare dalla trama veloce e accattivante, dentro di sé ritroverà il desiderio di conoscere meglio quello che per molti italiani è  stato (erroneamente) un “golpe da operetta”.

Vindice Lecis, Golpe. La notte più buia della Repubblica, Corbo editore, Ferrara 2011, € 12.

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