Per la prima volta l’esercito costretto a presentare la Valutazione di incidenza ambientale per le esercitazioni

31 Gennaio 2025
A Foras a Capo Frasca, 12 ottobre 2019 [Foto Sandro Martis]

[red]

Nell’estate 2023 A Foras ha iniziato a studiare la possibilità di un’azione legale contro le esercitazioni militari che da 70 anni si svolgono nella totale illegalità, seguendo l’esempio delle associazioni ambientaliste pugliesi che hanno ottenuto il blocco delle esercitazioni militari svolte in area SIC senza nessuna valutazione di incidenza ambientale.

Abbiamo così presentato due ricorsi al TAR contro il calendario delle esercitazioni, nel 2023 e nel 2024, grazie all’associazione Gruppo di Intervento Giuridico e all’avvocato Melis Costa (che si sono fatti carico di firmare il ricorso), e agli avv. Pubusa e Lai che sono intervenuti nel ricorso per conto di A Foras.

I giudici del Tribunale Amministrativo non si sono ancora espressi nel merito delle nostre contestazioni, ma per la prima volta dopo 70 anni l’esercito ha presentato agli uffici regionali la documentazione per ottenere la VINCA per le esercitazioni militari nel Poligono di Teulada.
Anche grazie alle insistenze dei membri civili del Comipa, l’esercito italiano non può continuare ad operare nella totale illegalità.

A Foras si riserva di presentare delle osservazioni in questo procedimento per la VINCA, dato che la documentazione presentata dall’esercito sembra molto lacunosa, ma ciò che ci interessa sottolineare ora è che il Ministero della Difesa non può più comportarsi come se fosse il padrone assoluto.
Non permetteremo mai più che la nostra terra venga usata come una colonia e combatteremo con ogni mezzo a nostra disposizione per raggiungere i nostri obbiettivi: fermare le esercitazioni militari, chiudere le basi, bonificare i poligoni con un adeguato risarcimento delle popolazioni interessate.

Questa procedura segue quella già attuata per la presunta bonifica della penisola di Capo Teulada.
Anche in quel caso la documentazione portara dall’Esercito presentava numerose lacune e criticità, ma gli uffici regionali hanno rilasciato un parere positivo e ignorato le osservazioni presentate da varie associazioni. Per questo a novembre é stato presentato un ulteriore ricorso al Tar su impulso di Usb Sardegna e Assotziu Consumadoris Sardigna.

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