Per un’Europa di solidarietà, apertura e benessere sociale
16 Luglio 2018[Red]
Pubblichiamo la dichiarazione congiunta di Gregor Gysi Presidente della Sinistra Europea (EL); Mirko Messner, Presidente del Partito Comunista d’Austria (KPÖ), Luka Mesec, Presidente dello sloveno Levica (la sinistra), alla conferenza stampa di presentazione dell’Università estiva della Sinistra Europea, svoltasi a Vienna il 12 luglio 2018.
L’Unione Europea è ad un punto di svolta che avrà un impatto significativo sulle generazioni future. In tutta Europa, i partiti populisti e nazionalisti di destra stanno crescendo. L ‘”Asse dei volenterosi”, composto da Germania, Austria e Italia, è una ripetizione della storia che non accetteremo.
Stiamo combattendo contro questi sviluppi sia a livello europeo che nei singoli Stati e ci consideriamo la controparte della destra in Europa. Chiudendo i confini (all’interno dell’UE), vengono fatti tentativi nazionali per evitare il problema che invece affonda le sue radici nel capitalismo globale. Tuttavia, a queste domande non si può più rispondere solo a livello nazionale.
Come partiti di sinistra, vediamo tre approcci a una politica orientata a trovare soluzioni:
– La lotta contro le cause delle migrazioni, in particolare la guerra, la fame, i disastri ecologici,
che in molti modi hanno le loro origini nella politica dei centri di potere globale, nell’economia guidata dal mercato finanziario e nelle strategie aziendali che sfruttano le risorse.
– Una ridistribuzione delle risorse dall’alto verso il basso – legata a un programma di investimenti europeo.
– Lo sviluppo del benessere sociale a livello europeo e globale.
“Richiudendosi solo sul livello nazionale i problemi non vengono risolti. Al contrario, è cancellando il welfare che i problemi vengono creati. Fondamentalmente c’è bisogno di un’Europa sociale, fondata su diritti sociali reali per ogni persona che vive in Europa, un salario minimo europeo, un sistema europeo di assicurazione contro la disoccupazione, un programma di investimenti ma anche la lotta mirata contro l’evasione fiscale”.
Gregor Gysi, presidente della Sinistra europea
“Il governo conservatore di destra austriaco sta accelerando lo smantellamento delle conquiste sociali a scapito della popolazione più povera, mettendo a repentaglio strutture sanitarie di comprovata efficacia, rendendo flessibili le ore di lavoro a spese dei lavoratori salariati. D’altra parte, favorisce l’accumulo di ricchezza e potere nelle mani di una minoranza sociale. È una grave minaccia per il welfare state in Austria, che è sotto attacco da anni.
Allo stesso tempo fomenta con la propaganda la paura verso coloro che fuggono dalla guerra e dalla miseria verso l’Europa e vuole attuare una politica europea contraria agli standard dei diritti umani e di asilo. I ponti che costruisce insieme alla “Burschenschaftern” (comunità studentesche) della Germania austriaca non sono ponti di solidarietà e umanità, ma ponti tra il centro liberale e l’estrema destra nazionalista in Europa. Dall’altro lato, noi resistiamo, insieme ai gruppi direttamente coinvolti e preoccupati dalla situazione, e vogliamo renderlo il più possibile visibile alle prossime elezioni europee “.
Mirko Messner, presidente KPÖ
“La Slovenia è vicina all’Italia, all’Austria, all’Ungheria e alla Croazia. Parti o fazioni di estrema destra hanno in mano o condividono il potere in tutti questi Paesi. Siamo circondati e questo ha effetti dannosi sul panorama politico sloveno. Il più grande partito di destra si è sviluppato nell’estrema destra illiberale di Orban, mentre i partiti del centro polico e dei socialdemocratici si stanno spostando verso destra e vogliono un paese circondato dal filo spinato. Il nostro partito, Levica (la sinistra) ora non è solo l’unico partito di sinistra, ma siamo anche soli quando dobbiamo difendere i valori di libertà, accoglienza e diritti umani. Questo è solo un esempio – piccolo ma significativo – di come l’Europa stia scivolando nella barbarie. Ecco perché la sinistra europea ha bisogno di un fronte comune, coraggioso e unitario alle prossime elezioni europee: dobbiamo rovesciare il tavolo a livello europeo! “
Luka Mesec, presidente di LEVICA