[Roberto Loddo]

Una lista di proscrizione è una lista di proscrizione. Potete girarla come volete, giustificarla in ogni modo possibile ed immaginabile ma la pubblicazione dei volti e dei nomi delle consigliere e dei consiglieri regionali della sinistra e del Campo largo che hanno votato nel rispetto della democrazia statutaria è una azione che evoca la cultura squadrista.

Generare forme di intimidazione e linciaggio contro gli avversari politici è una caratteristica delle organizzazioni fasciste e autoritarie. Manipolare la storia strumentalizzando il murale di Orgosolo sullo storico ex assessore ai trasporti democristiano Baghino infanga la memoria del movimento degli studenti di Orgosolo e degli autori di quel murale.

È un’operazione politicamente povera e disgustosa. Quel murale, come tutti gli straordinari murales di Orgosolo comunicano contenuti politici e idee attraverso raffigurazioni di pittura allegorica di denuncia sociale che declinavano elementi di cambiamento e trasformazione sociale di una Sardegna martoriata dalle disuguaglianze e da un modello di sviluppo velenoso e neocoloniale.

Quella lista di proscrizione non ha nulla di tutto questo. Quella lista di proscrizione è un puro atto di violenza da parte di persone intolleranti che sono prive di coraggio. Persone che ignorano le regole della nostra democrazia statutaria e che al confronto civile e democratico preferiscono il linciaggio di coloro che hanno idee differenti.